domenica 26 Ottobre 2025

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PREZZI RC AUTO: SI RIDUCE ANCORA IL GAP FRA ITALIA E GLI ALTRI QUATTRO PRINCIPALI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA

Secondo i dati dell’Ivass, con riferimento al periodo 2014-2018, la differenza è scesa a 90 euro (era di 203 euro nel 2012). Il confronto con Francia, Spagna, Germania e Regno Unito dice che…

Nella Rc auto, in termini prezzo medio, il gap esistente fra l’Italia e gli altri paesi si sta riducendo ormai da diversi anni. L’Ivass, prendendo in esame il periodo 2014-2018, ha confrontato i premi medi Rc auto al netto del carico fiscale e parafiscale, pagati dagli assicurati in cinque principali Paesi dell’Unione Europea (Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito), con un approfondimento sulle relative componenti (costo sinistri, spese, margine tecnico). I Paesi considerati costituiscono il 63% della popolazione e il 74% del prodotto interno lordo dell’Unione Europea.

Come si evince dalle tabelle in basso (cliccaci sopra per ingrandire), nel 2018, l’Italia ha occupato l’ultima posizione dei cinque Paesi come spesa pro-capite per le polizze danni non auto e il primo posto nella Rc auto.

L’Ivass, tuttavia, fa presente che va tenuto in considerazione, oltre al diverso costo della vita, le caratteristiche dei sistemi nazionali risarcitori, sanitari e di welfare, in particolare nel trattamento del danno alla persona (danno biologico e patrimoniale). Va tenuto conto anche del diverso grado di penetrazione delle assicurazioni contro i danni, in quanto una maggiore raccolta premi nelle assicurazioni non auto può consentire agli assicuratori di offrire tariffe più basse nel comparto auto, utilizzando i maggiori profitti eventualmente presenti negli altri rami danni.

Alla fine del 2018, il premio medio della Rc auto in Italia (premio di tariffa al netto delle tasse) (vedi tabella in basso) risultava più alto di 90 euro della media dei principali quattro paesi europei. Le ragioni di questa differenza sono da ricercare nel più elevato costo dei sinistri (premio puro) per 89 euro e nell’ammontare delle spese (acquisizione e gestione nel complesso) per 19 euro; il margine tecnico atteso per polizza (al netto dei proventi finanziari e al lordo del risultato futuro dello smontamento della riserva sinistri della generazione 2018), è rimasto negativo in Italia (-6 euro; era di -18 euro l’anno precedente) e positivo nella media degli altri Paesi (11 euro).

In termini relativi, in Italia la componente rappresentata dal costo dei sinistri (premio puro) è rimasta superiore all’80%, più elevata rispetto al 74% medio negli altri Paesi, mentre il costo delle commissioni di acquisizione e spese amministrative è risultato allineato (21,1% in Italia, 21% negli altri Paesi).

Nel 2018, dunque, è proseguita la riduzione del gap dei premi italiani rispetto agli altri Paesi, in atto dal 2012, quando c’era una differenza di 203 euro.

Fabio Sgroi

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