venerdì 12 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

LA DIGITALIZZAZIONE STRADA DA SEGUIRE PER LA CRESCITA DEL BUSINESS? AGENTI E BROKER SONO ANCORA ALLE FASI INIZIALI

È quanto emerge da una ricerca condotta dal centro studi dell’Italian Insurtech Association.  

 

La digitalizzazione del business? «Procede ma non è ancora in fase avanzata per la maggior parte degli intermediari e le vendite on line restano molto limitate». L’automazione dei processi? «È ormai completa per incassi e pagamenti, ma è bassa per i sinistri e l’emissione dei contratti». La propensione verso la digitalizzazione, considerata decisiva per la competitività del futuro? «È alta, ma allo stesso tempo la maggior parte non vede la disintermediazione come una minaccia». Sono queste le principali evidenze della ricerca Insurtech: consapevolezza, utilizzo e impatto sul business condotta dal centro studi dell’Italian Insurtech Association (Iia) che ha intervistato 303 tra agenti monomandatari (48% del campione), agenti plurimandatari (33%) e broker (19%).

Secondo alcune anticipazioni (i risultati completi della ricerca saranno presentati giovedì prossimo nel corso della prima edizione dell’Italian Insurtech Summit organizzato dall’Iia), solo il 23% degli intervistati considera il proprio business «a un livello avanzato di digitalizzazione», mentre per il 20% questo processo è oggi «solo alle fasi iniziali»: la maggior parte degli intermediari intervistati ha dichiarato di essere «in stato di avanzamento nella applicazione del digital nel suo modello di business».

Lo stato di automazione dei processi, fra cui gestione dei pagamenti e gestione dei sinistri, è avanzato nel 24% delle agenzie, solo agli inizi nel 17% dei casi. Ancora pochi gli intermediari che vendono le polizze attraverso i canali digitali. Circa il 70% del campione ha dichiarato di essere «orientato verso l’evoluzione digitale del business» che, per il 79%, sarà «decisiva per restare competitivi».

Tuttavia, la maggior parte degli intermediari (pari al 70%) «non teme la disintermediazione da parte di attori del tipo digital only». Infine, la maggioranza degli intermediari (60%) considera i consumatori «abbastanza pronti per l’evoluzione digitale, anche a seguito dell’impatto del Covid-19». (fs)

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