lunedì 03 Novembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

LE RICHIESTE DI ASSOFONDIPENSIONE AL GOVERNO

In primo piano un rafforzamento della previdenza complementare e una revisione del trattamento fiscale delle prestazioni.
  

«Il sistema della previdenza complementare ha necessità di essere ulteriormente potenziato, perché oggi copre soltanto un terzo della popolazione attiva, con una concentrazione maggiore di aderenti nelle classi di età centrali (34-54 anni) e scarsa diffusione nell’Italia settentrionale tra gli under 34 e in generale nel Sud Italia». È il messaggio che Giovanni Maggi, presidente di Assofondipensione, ha voluto lanciare nei giorni scorsi al governo, alle forze politiche e alla classe dirigente del Paese per sostenere «la necessità di un rafforzamento della previdenza complementare come pilastro fondamentale di un welfare moderno ed efficiente».

Secondo gli ultimi dati Covip, le posizioni complessivamente in essere nella previdenza complementare sono 9 milioni e 185.000, con un incremento dei fondi negoziali dell’1%. Il patrimonio gestito ammonta a 180 miliardi di euro, di cui oltre 56 milioni nei fondi negoziali.

«I fondi hanno dimostrato», ha sottolineato Maggi, «che possono investire il risparmio previdenziale con strumenti a lungo termine in grado di generare, oltre al rendimento finanziario, anche ricadute dirette sul territorio: sia in termini sociali, per fronteggiare l’emergenza demografica con un welfare più efficiente e inclusivo, sia per finanziare l’economia nazionale». Per Maggi, un generale riassetto del sistema impositivo giocherebbe un ruolo importante nel rilancio del settore, «soprattutto se si procedesse a un miglioramento del regime fiscale delle prestazioni di previdenza complementare, con l’allineamento ai trattamenti riservati ai fondi pensione in altri Paesi europei, con un’imposizione solo nella fase di erogazione delle prestazioni (sul “realizzato” e non sul “maturato”) e con l’eliminazione del criterio del pro- rata nella tassazione».

Il presidente di Assofondipensione ha chiesto al governo una nuova campagna istituzionale informativa per l’alfabetizzazione finanziaria e previdenziale dei lavoratori e «un nuovo semestre di silenzio-assenso per favorire la ripresa delle adesioni ai fondi pensione, nel rispetto del principio della volontarietà della scelta». (fs)

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