martedì 09 Settembre 2025

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ASSOCAP: IL PUNTO DI VISTA DI MILANI SULL’OPERAZIONE CATTOLICA – GENERALI

Il segretario generale del Gruppo agenti Cattolica – divisione Fata ha inviato una lettera agli iscritti, da cui traspare una certa fiducia sul futuro.

  

Diego Milani

Assocap Gruppo agenti Cattolica – divisione Fata. La svolta del gruppo Cattolica, che nelle scorse settimane ha annunciato un accordo strategico con Generali, impatta anche su questa rappresentanza agenziale. Nella giornata di ieri, Diego Milani, segretario generale di Assocap, ha inviato una lettera agli iscritti attraverso la quale ha voluto esprimere il proprio punto di vista.

«Per molti di noi è positivo sapere che il core business dell’agroalimentare non perderà la sua caratterizzazione e che, possibilmente, verrà potenziato; per altri conoscere che il terzo settore rimarrà strategico; per altri ancora che la sede di Verona dell’impresa rimarrà salda al suo posto. È altresì positivo ascoltare la voce dei massimi dirigenti che trasmettono serenità e convinzione in un contesto temporale di forte impatto emotivo», ha osservato Milani. «Noi potremo soltanto osservare ciò che avverrà ma sapremo meritare ciò che sarà e questo pregio dovrà essere reversibile, nonché ricercato da chi, davvero, avrà a cuore le sorti della sua rete, esattamente come sta avvenendo ora».

Il riferimento è ai ricordi più recenti: «Non possiamo dimenticare la vicinanza e il sostegno materiale della nostra dirigenza esattamente nei momenti di grande difficoltà di questa primavera», ha voluto evidenziare Milani. «Questo è quanto dobbiamo chiedere alla nostra impresa; questo dovrà essere il fine primario del marchio che rappresenteremo da domani. Vedere riconosciuti con parole e gesti il valore e la forza della rete».

Milani non si dice preoccupato di cosa succederà all’assemblea dei soci di Cattolica convocata per il prossimo 31 luglio (dove si delibererà sulla proposta di trasformazione in società per azioni e la conseguente adozione di un nuovo testo statutario). «A me interessa sapere quale sarà il sentimento rivolto al nostro essere; quale grado di attenzione ci sarà destinato; con quali mezzi potremo affrontare le sfide del mercato. Non posso ascoltare la voce di chi non mi parla di cose da fare e soprattutto di come si faranno; voglio invece ascoltare chi mi rivolge considerazione e rispetto centralizzati nel business industriale; parla di progetti e di sviluppo, di solide fondamenta del percorso di valorizzazione della gestione caratteristica di un’impresa di assicurazioni: quella della sua rete».

E se proprio si volesse parlare di preoccupazione, Milani dice: «Potremmo avanzare il timore di vedere smarrito quel valore relazionale che è stato costruito in questi ultimi anni e che, con particolare evidenza, si è caratterizzato negli ultimi mesi. Oggi, temere questo è commettere un errore. Un imprenditore (e noi lo siamo) vuole soltanto sentire parlare di progetti e quello che stiamo ascoltando non è soltanto un progetto, bensì una partnership d’ordine strategico che salvaguarda le componenti industriali e le identità con il presupposto di garantire solidità e durata; a tutti gli effetti è un programma dentro cui vengono descritte attività e obiettivi con la necessaria chiarezza e soprattutto rispetta il valore della rete».

Fabio Sgroi

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