La polemica con i vertici del Sindacato nazionale agenti ha lasciato il segno. E adesso la scelta «sofferta» di dimettersi.

Roberto Soldati, dopo più di 35 anni da associato del Sindacato nazionale agenti, ha fatto pervenire giovedì scorso alla segreteria dello Sna una lettera nella quale ha comunicato le sue dimissioni da socio.
La decisione inevitabilmente è legata alle polemiche che sono scaturite con i vertici dello Sna su alcune tematiche. Soldati si era visto comminare dal collegio dei probiviri, all’inizio di questo mese, la sanzione della sospensione per 12 mesi dal sindacato. Sospensione che il diretto interessato ritiene «illegittima».
Soldati abbandona lo Sna «con molto dispiacere e sofferenza», si legge nella sua missiva. «Non mi riconosco più nei valori etici e morali che oggi regolano lo Sna», ha rimarcato, aggiungendo di trovare «paradossale che, seppure più volte richiesto, non mi sia mai stato possibile visionare la denuncia di deferimento dei soci Giovanardi e Marano» e anche «increscioso e sconcertante che mi sia stata anche negata la possibilità, peraltro statutariamente prevista, di difendermi dalle ingiuste accuse nel corso di una personale audizione».
In passato, all’interno del sindacato, Soldati ha ricoperto, fra l’altro, il ruolo di membro dell’esecutivo nazionale.
Fabio Sgroi
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