martedì 14 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

CASO POSTE. IL GRUPPO AGENTI LLOYD ITALICO CONDIVIDE «TOTALMENTE» IL RAGIONAMENTO DI SNA. «LA QUESTIONE RIGUARDA IL PRIMO LIVELLO»

Il presidente Antonio Canu sposa la posizione di Claudio Demozzi, presidente del Sindacato nazionale agenti, e dice: «L’accordo Poste-Generali-Unipol ha un impatto sull’intero comparto». Ecco come si sta muovendo il Gaag.   

Antonio Canu

Il Gruppo agenti Lloyd Italico «condivide totalmente» la posizione di Claudio Demozzi, a proposito dell’accordo di collaborazione nella Rc auto fra Poste Italiane e i gruppi assicurativi Unipol e Generali. È quanto ha fatto sapere Antonio Canu, presidente della rappresentanza agenziale, in risposta alla richiesta avanzata da Demozzi.   

«Abbiamo (Canu si riferisce anche agli altri gruppi agenti di Anagina e di Unat, ndr) già ottenuto di aprire immediatamente un tavolo di lavoro atto a tutelare e proteggere la rete agenziale da noi rappresenta dagli eventuali effetti della realizzazione dell’accordo, ma poiché riteniamo che tale accordo impatti sull’intero comparto delle agenzie di assicurazione non ci sembrerebbe giusto tutelare solo i nostri associati», ha affermato Canu. «Abbiamo perciò avviato uno studio con i nostri consulenti legali teso ad individuare eventuali anomalie, anche in assenza di espliciti divieti o prescrizioni contrarie, che in via interpretativa possano consentire di mettere in discussione in linea di principio la liceità dell’accordo medesimo. Riteniamo infatti incoerente e foriero di storture che potrebbero compromettere la tenuta delle norme che regolano l’esercizio dell’attività di agente di assicurazioni il fatto che, mentre è fatto divieto ai dipendenti pubblici di essere iscritti al Rui come agenti, subagenti e broker, sia invece consentita l’iscrizione di una società di brokeraggio interamente controllata da una SpA a maggioranza di capitale pubblico e dunque società di diritto privato ma con una presenza dello Stato preponderante e portatrice di forti distorsioni della libera concorrenza e del mercato».

Canu, che ha rimarcato il fatto che «sia essenzialmente il Sindacato nazionale a occuparsi della vicenda, visto l’impatto sull’intero comparto dell’accordo, cosa che lo pone come questione di primo livello sindacale», si è detto disponibile a comunicare a Sna «sviluppi ed eventuali ulteriori iniziative» e ad approfittare «del supporto politico sindacale del sindacato», se si rendesse necessario.

Fabio Sgroi

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