Il crollo di prezzi e domanda del petrolio impatterà invece le strategie di gestione del rischio. I risultati del report annuale “Energy Market Review” di Willis Towers Watson.
«Il cambiamento climatico e la finanza sostenibile trasformeranno il panorama dei rischi del settore energetico, mentre la recente guerra sui prezzi del petrolio e la riduzione della domanda di idrocarburi, causata dalla pandemia attualmente in corso, avranno un impatto significativo sulle future strategie di gestione del rischio». È questo lo senario delineato dal report annuale Energy Market Review del broker Willis Towers Watson.
Secondo quanto si legge in una nota, la finanza sostenibile (Environmental, Social, Governance – Esg) costituisce il tema chiave del report, evidenziando che «la transizione verso una economia a bassa emissione di carbonio richiede una fondamentale rivalutazione del rischio climatico da parte delle aziende energetiche». Il report mostra «che il raggiungimento di un rating Esg soddisfacente sarà fondamentale per consentire alle aziende energetiche di attrarre e mantenere il supporto dei principali stakeholder in futuro».
Altri punti importanti del report, dal punto di vista del mercato assicurativo, riguardano la capacità («ancora una volta il mercato dell’upstream è in controtendenza rispetto all’andamento generale, dato che la capacità teorica ha raggiunto un nuovo record, 8,73 miliardi di dollari, rispetto agli 8,10 miliardi di dollari del 2019. Tuttavia un trend opposto si registra per il downstream dove la capacità è diminuita per il secondo anno consecutivo, scendendo a 5,978 miliardi di dollari dai 6,428 miliardi di dollari dell’anno scorso»), i sinistri («continua la straordinaria tendenza degli ultimi anni nel mercato upstream, con soli tre sinistri superiori ai 100 milioni di dollari nel corso del 2019. Al contrario, il downstream mostra un significativo numero di perdite maggiori 100 milioni di dollari, con un picco significativamente superiore a 1 miliardo di dollari»), i tassi («gli incrementi di tassi nel settore upstream sono ancora molto modesti – 2,5%-5% in media – rispetto al downstream, che presenta invece aumenti superiori al 20% per ogni tipo di programma, e di gran lunga maggiori per le attività del settore della raffinazione e petrolchimico») e la redditività («il mercato upstream rimane redditizio in termini complessivi; tuttavia, i livelli di raccolta premi sono ancora bassi per gli standard storici e alcune categorie del mercato upstream, come l’offshore construction, sono stati colpiti da perdite. I portafogli degli assicuratori downstream e Rc al contrario, continuano a registrare perdite e non consentono di ipotizzare un ritorno a livelli di redditività nel breve periodo; il percorso di ritorno alla redditività è incerto»). (fs)
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