Per modernizzare l’offerta c’è chi stringe accordi con provider esterni, fornitori di tecnologia e di piattaforme e chi offre direttamente servizi tecnologici diversi da quelli assicurativi.
Il mondo dell’insurtech si fa sempre più strada e le compagnie puntano su una offerta diretta di servizi tecnologici grazie alla creazione di incubatori di start-up dedicati al settore assicurativo.
Con l’obiettivo di modernizzare l’offerta assicurativa e trasformarla in chiave digitale, le compagnie, nella maggior parte dei casi, stringono accordi con provider esterni, fornitori di tecnologia e di piattaforme. In altri casi, tuttavia, sono le stesse compagnie assicurative che offrono direttamente servizi tecnologici diversi da quelli assicurativi e che scendono in prima linea, investendo per creare loro stesse incubatori di start up dedicati al settore insurance. Lo scenario è descritto dall’Ivass nella sua analisi relativa al trend che riguarda l’offerta dei prodotti assicurativi, in questo caso nel secondo semestre 2019.
Tra le piattaforme più attive, l’istituto di vigilanza ha segnalato una piattaforma gratuita (fondata in Italia e nata inizialmente con l’obiettivo di monitorare e stimolare l’attività fisica dei dipendenti delle aziende) che punta a proporre polizze salute a un prezzo vantaggioso per chiunque dimostri di impegnarsi a mantenere uno stile di vita salutare; alcune piattaforme nate per creare e gestire l’offerta assicurativa on-demand; una piattaforma che mette in collegamento clienti e broker assicurativi cercando di rendere più efficienti la gestione dei prodotti assicurativi e le procedure di back office relative.
Sebbene molte imprese si stiano rivolgendo alle start up specializzate in insurtech stipulando accordi per l’utilizzo di piattaforme digitali, fa notare l’Ivass, diversi assicuratori hanno deciso di raggiungere i clienti creando a loro volta numerosi incubatori di start up dedicati al settore insurance.
In questo ambito c’è chi ha realizzato un incubatore di start up focalizzato su quattro aree: persona (health & wealth), casa, mobilità e azienda connessa. L’incubatore si basa su un concetto di ecosistema costituito da un insieme integrato di servizi e tecnologie per offrire ai consumatori prevenzione, assistenza e pronto intervento, rimedio e monitoraggio.
Altra novità è una start up dedicata al collezionismo d’arte con l’obiettivo di progettare un pacchetto di soluzioni che, oltre all’assicurazione di opere d’arte, gioielli e oggetti di valore da vari rischi come furto e danni ai beni, comprenderà servizi di prevenzione, protezione, conservazione, restauro, trasporto e fruizione dell’opera d’arte. La polizza, pensata per una fascia alta di collezionisti (soglia del valore assicurabile di 500.000 euro) metterà a disposizione una app su dispositivi mobile, con la quale il cliente, protetto dal riconoscimento facciale, potrà, fra le altre attività, ricevere valutazioni on line da remoto e collocare le proprie opere in una galleria privata virtuale, assicurando allo stesso tempo la massima protezione dei dati, certificata attraverso la tecnologia blockchain.
Fra le piattaforme ce ne è una e-commerce che propone ai propri clienti un ventaglio di offerte e servizi extra assicurativi esclusivi (per la mobilità, la casa, la famiglia, il benessere della persona, i viaggi, il tempo libero) a prezzi scontati.
Fabio Sgroi
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