L’obiettivo è accentuare la natura preventiva degli interventi di vigilanza. Ecco su cosa sta lavorando l’authority.
Non è la prima volta che l’Ivass sottolinea la volontà di prevenire i suoi interventi in termini di attività sanzionatoria. E cioè fare in modo che gli intermediari possano ridurre il rischio di violare le normative e dunque incorrere ad ammende in alcuni casi proibitive. Anche recentemente l’istituto di vigilanza ha ribadito questo concetto.
Con riferimento agli oltre 200.000 intermediari, l’impegno dell’Ivass è quello di «superare un approccio incentrato sulla sanzione amministrativa e disciplinare dei comportamenti scorretti, applicata ex-post, per accentuare la natura preventiva degli interventi di vigilanza», ha affermato recentemente Stefano De Polis, segretario dell’istituto di vigilanza. «A questo fine stiamo arricchendo una base dati di indicatori potenziali di rischio, che integra le conoscenze degli analisti, rendendo possibile una pianificazione delle attività di controllo, in modo da dare priorità alle situazioni considerate più problematiche».
Fabio Sgroi
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