L’Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni chiarisce il ruolo dei broker nell’intermediazione di questo tipo di soluzioni assicurative.
Dopo l’uscita del presidente dell’Anra, Alessandro De Felice, che ha bacchettato il mondo del brokeraggio assicurativo per la proposizione di polizze “poco utili ai clienti” in ambito coronavirus, l’Aiba (Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni) ha pubblicato un comunicato nelle ultime ore con il quale «vuole fare chiarezza sulla natura di queste specifiche coperture (con riferimento alle coperture assicurative proposte dalle aziende a tutela dei propri dipendenti per il rischio Covid-19, ndr) e sul ruolo dei broker nell’intermediazione di tali soluzioni».
Aiba ha ricordato come «l’esigenza di una polizza specifica per l’emergenza Covid 19 sorga dalle aziende assicurate, che esprimono il bisogno di adottare misure a tutela dei propri dipendenti. In risposta a questo bisogno, diverse compagnie assicuratrici hanno strutturato delle coperture ad hoc».
I broker, continua l’associazione, «si sono fatti veicolo dell’esigenza delle imprese verso le assicurazioni, stimolandole a loro volta a dare una risposta al crescente bisogno. Sempre i broker, oltre agli altri canali distributivi, hanno poi il compito di ri-veicolare le soluzioni assicurative ai clienti. A prescindere, dunque, da ogni valutazione tecnica, le polizze Covid -19 nascono come risposta del mercatoassicurativo alle esigenze emergenti delle imprese e il broker si pone come punto di equilibrio tra queste ultime e le reazioni del mercato assicurativo. Un ruolo, questo, fondamentale ancor più nella perdurante situazione di crisi legata all’emergenza sanitaria Covid-19».
Fabio Sgroi
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