Il contesto è «difficile» a causa della «crescente concorrenza, dell’aumento del numero di cause legali e dall’incremento dei sinistri, in termini di frequenza e di gravità», evidenzia Allianz Global Corporate & Specialty.
Nonostante i premi raccolti dalle polizze assicurative D&O si aggirino annualmente intorno ai 15 miliardi di dollari, negli ultimi anni la redditività del settore è stata messa in discussione a causa della crescente concorrenza, dell’aumento del numero di cause legali e dall’incremento dei sinistri, in termini di frequenza e di gravità. È quanto evidenzia Allianz Global Corporate & Specialty (Agcs) in una nota.
Negli ultimi cinque anni, Agcs ha registrato una crescita a due cifre nel numero di sinistri gestiti. Gli assicuratori, in particolare, «devono far fronte a maggiori spese legali a causa dell’aumento delle attività, nonché a un maggior numero di risarcimenti e sinistri».
Secondo l’ultimo rapporto di Agcs, dal titolo Directors and officers insurance insights 2020, presentato qualche settimana fa, sono cinque i rischi che amministratori e dirigenti aziendali devono tenere sotto controllo nel 2020. Vediamo nel dettaglio.
Bad news. Agcs assiste a sempre più richieste di risarcimento contro amministratori e dirigenti aziendali derivanti da bad news non necessariamente legate ai risultati finanziari. Gli scenari principali includono problemi relativi ai prodotti, disastri causati da errore umano, disastri ambientali, corruzione e attacchi informatici. Si tratta di situazioni che spesso impattano fortemente sui titoli e portano gli azionisti a richiedere risarcimenti a causa del calo del valore delle azioni dovuto alla notizia o a una indagine.
Impatto del cambiamento climatico. Per Agcs la mancata comunicazione dei rischi relativi alla sostenibilità ambientale si tradurrà sempre più spesso in controversie legali. Casi che riguardano la questione del cambiamento climatico sono già stati presentati in almeno 28 paesi in tutto il mondo e tre quarti di questi casi riguardano gli Stati Uniti. Sono sempre di più i casi che dimostrano come le aziende non siano riuscite ad adeguare le pratiche commerciali alle mutate condizioni climatiche. E le carenze ambientali, sociali e di governance possono causare il crollo del valore del titolo.
Class action sugli strumenti finanziari. Stanno aumentando, secondo Agcs, e si sta evolvendo anche tutto il contesto giuridico. In particolare, aumenta la ricettività dei governi di tutto il mondo nei confronti delle class action, in particolare in Europa, ma anche in altri territori come la Thailandia e l’Arabia Saudita. Allo stesso tempo però, i casi archiviati negli Stati Uniti hanno raggiunto livelli record negli ultimi anni, con oltre 400 archiviazioni nel 2017 e nel 2018, quasi il doppio rispetto alla media del ventennio precedente.
Fallimenti. Agcs prevede un aumento dei casi di insolvenza che possono potenzialmente tradursi in istanze contro amministratori e dirigenti aziendali. Nel 2018 i fallimenti delle imprese sono aumentati di oltre il 10% rispetto all’anno precedente, in seguito soprattutto al forte aumento di oltre il 60% in Cina. Si stima che nel 2019, per il terzo anno consecutivo, i fallimenti delle imprese aumenteranno di oltre il 6% rispetto all’anno precedente, con due paesi su tre che registreranno un numero di fallimenti superiore a quello del 2018.
Litigation funding. Per Agcs abbatte molte delle barriere di ingresso che ostacolano le richieste di risarcimento, anche se c’è un ampio dibattito su questa attività. Recentemente, molti dei maggiori finanziatori di controversie legali si sono spostati in Europa. Nonostante gli Stati Uniti rappresentino ancora circa il 40% del mercato, seguiti da Australia e Regno Unito, si stanno aprendo nuovi mercati, grazie per esempio alle recenti autorizzazioni per il litigation funding per le cause arbitrali a Singapore e Hong Kong. (fs)
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