domenica 26 Ottobre 2025

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OSSERVATORIO SULLA DIFFUSIONE DEL RISK MANAGEMENT NELLE MEDIE IMPRESE ITALIANE: LE EVIDENZE DELL’EDIZIONE 2019

Chi vede nel risk management «una leva strategica per competere sul mercato, che porta il sistema di gestione del rischio all’interno dei consigli di amministrazione e che è dotato di un codice di autodisciplina» ha registrato le performance economiche migliori.
  

Le aziende italiane con performance economiche migliori sono quelle «con i sistemi di gestione del rischio più evoluti», imprese che vedono nel risk management «una leva strategica per competere sul mercato, che portano il sistema di gestione del rischio all’interno dei consigli di amministrazione e che sono dotate di un codice di autodisciplina». È quanto è emerso dall’ultima edizione (2019) dell’Osservatorio sulla diffusione del risk management nelle medie imprese italiane, realizzato da Cineas (Consorzio universitario non profit specializzato nella diffusione della cultura del rischio e nella formazione manageriale sul risk management e il loss adjusting) in collaborazione con l’ufficio studi di Mediobanca.

L’edizione del 2019 ha analizzato le risposte di 315 aziende manifatturiere attive nei settori alimentare, beni per la persona e la casa, chimico farmaceutico, meccanico e metallurgico (fatturato medio di 61 milioni di euro con 157 dipendenti).

In base alle risposte, la gestione del rischio per le imprese vuol dire «ridurre frequenza e severità del danno (84,6% delle imprese), mentre resta rilevante la quota di imprese che vivono passivamente questo obiettivo, considerandolo come il fatto di dotarsi di una copertura assicurativa (39,5% delle imprese) per cui gestire il rischio significa trasferirlo, oppure meramente l’ottemperanza ad obblighi di legge (27,3% delle imprese). Resta marginale la quota di imprese che vede nella gestione del rischio una leva competitiva, ovvero uno strumento da utilizzare in maniera proattiva al fine di raggiungere un migliore posizionamento rispetto ai propri competitor (12,9%). È suggestivo però che questo piccolo gruppo di aziende realizzi performance economiche apprezzabilmente migliori: roi al 10,3% rispetto al 7,8% delle altre; export: 55,3% vs 46%», si legge in una nota.

Massimo Michaud

C’è poi un dato sulla rilevazione ex-post dei rischi e degli eventuali incidenti avvenuti, che viene sviluppata solo dal 39,9% delle imprese, ma «c’è una relazione biunivoca tra governance di impresa e gestione dei rischi», ha evidenziato Massimo Michaud, presidente di Cineas.

I rischi più rilevanti? Confermato che sono quelli legati a un obbligo legale: sicurezza sul lavoro e Rc da difettosità del prodotto. Stabile il cyber risk, seguito da danni ambientali e dai rischi legati a eventi catastrofali naturali. In coda i rischi geopolitici, quelli da imitazione e contraffazione e legati al reperimento e ritenzione delle competenze professionali. Cresce la rilevanza attribuita alle catastrofi ambientali. (fs)

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