mercoledì 29 Ottobre 2025

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SALVI: «L’INTERAZIONE FRA LO SNA E IL COMITATO DEI GRUPPI AGENTI? IO CONTINUO A NON VEDERLA…»

Il presidente del Gaat, pur riconoscendo che in questo momento il rapporto è di collaborazione, ritiene che una riorganizzazione, oggi, sarebbe necessaria. «Dobbiamo metterci d’accordo su quale ruolo dovrebbero esercitare i gruppi agenti in seno al sindacato», dice. E plaude la politica di Demozzi…

Roberto Salvi, a destra nella foto, è con Claudio Demozzi

In passato ci sono state divergenze e anche incomprensioni. Ora, ma in verità da diversi mesi, in molti sottolineano il ritrovato clima di collaborazione fra i gruppi aziendali agenti in seno al Sindacato nazionale agenti e l’esecutivo nazionale dello stesso sindacato di via Lanzone.

Sul tema è intervenuto Roberto Salvi, presidente del Gruppo agenti di assicurazione Toro (Gaat) e in passato presidente del Comitato dei Gaa in seno allo Sna.

«In questo momento, e sottolineo “in questo momento”, c’è effettivamente collaborazione, ma bisognerebbe mettersi d’accordo, in generale, su quale ruolo dovrebbero esercitare i gruppi agenti in seno allo Sna», dice a Tuttointermediari.it. «Il peso politico dei gruppi agenti in seno al sindacato, infatti, è diverso rispetto a quello che dovrebbe essere, perché l’interazione fra rappresentanze dei gruppi e Sna è sempre stata difficile. Che poi si alternino periodi più tranquilli a periodi più movimentati può dipendere molto dalla dinamica delle problematiche di quel momento piuttosto che dalla volontà effettiva di aver cambiato il modo di dialogare. Il rapporto è sempre stato abbastanza tormentato e mi sembra, in generale, che lo sia tutt’ora. In fondo io tutta questa interazione continuo a non vederla…».

Per Salvi, oggi, il problema più grande è «che i gruppi agenti spesso agiscono in modo indipendente da quella che è la politica dello Sna per esempio sottoscrivendo accordi discutibili o derogando a quello che è l’Ana. Le fratture sono nate per questi motivi e secondo me si superano solamente cercando di coinvolgere il più possibile i gruppi agenti nella vita dello Sna. E poi: quanti presidenti di gruppo sono nell’attuale esecutivo del sindacato? Una squadra dirigente che annovera anche qualche presidente di gruppo è un segnale di vicinanza e di dialogo. Ci si aiuta vicendevolmente perché un gruppo agenti ha bisogno del sindacato generalista e viceversa».

Una revisione dello statuto sarebbe necessaria, con riferimento proprio a questo aspetto? «Si è parlato tanto e per anni, in Sna, di revisioni statutarie,  argomento poi completamente abbandonato», afferma il presidente del Gaat. «Una riorganizzazione, oggi, sarebbe necessaria e questo lo dico indipendentemente dall’ottimo lavoro di Dario Piana (attuale presidente del Comitato Gaa, ndr) e degli altri. Aggiungo che se lo Sna si è riavvicinato al mondo dei gruppi agenti molto del merito è della politica di Claudio Demozzi, che dal congresso Sna in Sardegna del 2017 sempre più spesso  evidenzia le tematiche e le problematiche care alle rappresentanze degli agenti. Un esempio? Il tema sui dati. Per anni mi sono sperticato vanamente per richiamare l’attenzione di tutti su questo argomento delicato. Oggi se ne parla grazie anche alla politica adottata da Demozzi, in particolare negli ultimi due anni, il che fa capire che la direzione è quella giusta…».

Fabio Sgroi

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