mercoledì 22 Ottobre 2025

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NICOLAO: «IL MANDATO UNICO DI GENERALI ITALIA? PER ANAGINA E’ UNA VITTORIA STORICA. IL NOSTRO PASSATO? DIREMO ADDIO A QUALUNQUE RIFERIMENTO A INA ASSITALIA…»

Il riconfermato presidente dell’Associazione nazionale agenti Generali Italia provenienti da Ina Assistalia a ruota libera sull’ultima assemblea di Venezia, sugli accordi raggiunti (o quasi) con la mandante, sul rapporto con la stessa, sulla volontà di investire in azioni del Leone. E spiega anche il perché Anagina è presente al tavolo per il rinnovo dell’Ana…

 

Davide Nicolao

«La riconferma nei miei confronti è stata una grande attestazione di fiducia da parte dell’assemblea dopo che le delegazioni regionali avevano espresso un ampio consenso, sostenendo il mio nome come unico candidato alla presidenza in vista di Venezia. Da oltre 30 anni non si arrivava a una elezione del presidente per acclamazione. Resterò in carica per quattro anni, anziché tre, visto che l’assemblea ha modificato lo statuto identificando, appunto, in quattro anni il periodo più idoneo affinché l’intero comitato esecutivo di Anagina e il presidente possano svolgere quanto descritto nel programma elettivo». A poco più di un mese dall’assemblea elettiva di Venezia, Davide Nicolao, a mente fredda, analizza così la sua conferma alla guida di Anagina, l’associazione nazionale agenti Generali Italia provenienti da Ina Assitalia. E va oltre, svelando in questa intervista concessa a Tuttointermediari.it i prossimi passi che l’associazione intende compiere.

Domanda. Nel corso dell’assemblea di Venezia avete dichiarato di essere «pronti a investire in modo importante in azioni del Leone». L’idea, che sembrava più che altro una battuta, era nata l’anno scorso in occasione della vostra assemblea di Firenze. Ora volete fare sul serio…

Risposta. In realtà quella che è nata come una idea poi ha trovato consistenza nella volontà di valutare la destinazione di parte degli accantonamenti della nostra cassa di previdenza in titoli di Generali. La ratifica del mandato unico ha definito quello di Anagina un modello di agenzia, di impresa pura, quindi un modello imprenditoriale con una rete proprietaria e la capacità di fare impresa, che rappresenta uno degli elementi distintivi. Ciò conferma l’unione storica che Anagina ha sempre avuto con la mandante, chiaramente nel rispetto dei ruoli e in momenti dove sicuramente ci potranno essere anche contrapposizioni molto marcate. Diventare azionisti della compagnia assume un significato duplice: dimostrare la capacità imprenditoriale degli agenti di Anagina, che reputiamo essere unica nel mercato, e compiere un passo importante perché gli stessi agenti che investono milioni di euro nella propria compagnia è un segnale e un risultato molto significativo.

D. Quando prevede si possa concretizzare questa operazione?

R. Contiamo di farlo prima della prossima estate e comunque sicuramente entro il 2020. Stiamo completando tutti i passaggi di carattere legale e statutario, poi daremo corso all’operazione.

D. La compagnia come ha risposto? Che sensazioni avete avuto?

R. La compagnia ha accolto con particolare gradimento questa nostra iniziativa. Avere un gruppo agenti sostanziale come Anagina che investe decine di milioni di euro nell’azienda penso sia un attestato di fiducia pressoché unico sul mercato.

D. Parliamo del mandato unico di Generali Italia. Anagina ha aderito. Adesso quanto tempo avete per firmarlo?

R. Si può aderire entro il 30 giugno 2020. Per dare avvio al processo di adesione si attendono gli ultimi dettagli formali per la modulistica e per l’implementazione informatica in base alle nuove provvigioni. Insomma, siamo agli sgoccioli.

D. Anagina, alla fine, ha detto sì al nuovo mandato unico…

R. La nostra associazione, con il mandato unico, ha registrato una vittoria storica perché ha fatto diventare il proprio modello un pilastro del mondo Generali. Il mandato di Generali, infatti, ora recepisce tre modelli e uno di questi è quello dell’agente-imprenditore di Anagina. C’è da dire, inoltre, che pur dovendo tendere a omogeneizzare trattamenti normativi disparati e peculiarità specifiche di ciascuna rete, siamo riusciti, nell’ambito dell’accordo quadro sottoscritto a luglio scorso con Generali Italia, a ottenere il riconoscimento di tutte le nostre storiche prerogative, nonché l’attribuzione di ulteriori, come per esempio in ambito rimessa premi e fondi di garanzia in luogo delle fideiussioni.

Un momento dell’ultima assemblea elettiva di Venezia

D. In merito all’accordo dati, invece, come è la situazione?

R. Per la firma di questo accordo mancano solo dei dettagli che verranno discussi nelle prossime settimane. Andremo a chiudere una intesa che porterà modifiche sostanziali rispetto alla precedente bozza non sottoscritta da Anagina e da Confagi, in quanto recante previsioni fortemente limitanti per gli agenti e le loro operatività agenziali.

D. Sul mandato unico avete raggiunto l’obiettivo e sull’accordo dati siete ormai in dirittura d’arrivo. Su che cosa vi concentrerete in futuro? Che programmi avete per i prossimi quattro anni?

R. Uno dei punti fondamentali del mio mandato, oltre a quelli che lei ha citato, è cambiare radicalmente il modo di operare di Anagina, che è l’unica associazione, sia nel mondo Generali, sia nell’intero mercato, a vantare ben 9.000 collaboratori commerciali da noi selezionati e inseriti in rete. Proprio per supportare questi collaboratori costituiremo una sezione al nostro interno con servizi per loro appositamente individuati. Metteremo a fattor comune determinate esperienze commerciali di successo per la vendita e la collocazione di prodotti, sistemi di vendita e di marketing. Anagina passerà, dunque, dal contemplare i soli suoi 350 associati al coinvolgere anche i 9.000 operatori che collaborano nel suo settore. Questa sarà una prima trasformazione fondamentale. Poi daremo spazio a un confronto sul territorio per capire se i tre modelli indicati nel mandato unico di Generali saranno in equilibrio o se ci sarà un modello che sarà vincente rispetto agli altri. Noi puntiamo anche a una sana concorrenza interna per portare il nostro modello imprenditoriale a essere quello di riferimento in Generali.

D. Beh, fra i gruppi agenti si gioca molto sui numeri…

R. Altri gruppi agenti di Generali Italia rappresentano una realtà dove più la compagine agenziale è frammentata, più è rappresentativa. Secondo questo principio un’agenzia con 2 milioni di euro di portafoglio condotta da quattro agenti è più rappresentativa di una da 4 milioni di euro di portafoglio con un solo agente al comando. Ovviamente Anagina è l’antitesi di questa rappresentazione, di per sé demagogica e inconcludente. Se così fosse, questo gruppo agenti potrebbe proporre alla compagnia di nominare un ulteriore agente per ogni compagine agenziale già a oggi in essere. Si avrebbe un numero di agenti associati ancor maggiore di adesso…

D. Alcuni gruppi agenti che avevano la denominazione di compagnie oggi non più esistenti hanno deciso di cambiarla. Anagina richiama ancora l’Ina. State pensando anche voi una modifica o no?

R. È possibile che nel 2020 ci sia un cambiamento di denominazione.

D. Direte addio, quindi, a qualunque riferimento a Ina Assitalia?

R. Decisamente sì. Ormai Anagina ha concluso un determinato percorso…

D. Il rapporto con la mandante? Mi pare sia collaborativo…

R. Anagina ha delle modalità di confronto con la mandante che si potrebbero paragonare al modello Confindustria – Governo, per intenderci. Viviamo quindi momenti di tranquillità e momenti di forte tensione. Diciamo che con la mandante c’è un rapporto collaborativo, ma da parte nostra anche di tenuta ferma di determinati principi qualora non ci vengano riconosciuti.

D. Siete soddisfatti del catalogo prodotti di Generali Italia?

R. C’è una grande attenzione da parte della compagnia alla voce che arriva dalla commissione prodotti di Anagina. Molti dei prodotti commercializzati sono stati ampiamente proposti e condivisi con Anagina.

D. L’esperienza di Confagi. Mi pare stia funzionando e gli interessi siano comuni. Quali sviluppi potrebbe avere la confederazione?

R. Proprio nei giorni scorsi il consiglio direttivo della Confederazione ha rilanciato il ruolo della stessa, anche dopo la chiusura del mandato unico.

D. Tavolo di lavoro sul rinnovo Accordo nazionale imprese agenti. È passato in sordina il fatto che nella trattativa non ci sono solo Ania e i sindacati di categoria degli agenti, ma c’è anche Anagina. Come si spiega la vostra presenza e quale ruolo intende svolgere, in questo contesto spinoso e delicato, l’associazione da lei presieduta?

R. Anagina ha tutti i requisiti per partecipare alla trattativa per il rinnovo dell’accordo agenti in Ania, essendo i suoi associati confluiti, per effetto dell’adesione al mandato unico, nell’Ana 2003. Conseguentemente Anagina ha ricevuto da Ania l’invito alla partecipazione. Anagina gode, infatti, di una sua rappresentatività essendo già sottoscrittrice di un accordo nazionale agenti di primo livello nonché essendo firmataria di accordi sindacali e di contratti collettivi nazionali applicati a dipendenti amministrativi, istituzionalmente riconosciuti come applicabili. Partecipiamo, quindi, attivamente alla discussione nell’interesse degli associati.

D. Non pensa che la realtà delle agenzie Anagina sia un po’ diversa rispetto a quella in cui operano le agenzie assicurative in generale?

R. Sicuramente sì, ma a maggior ragione dobbiamo essere presenti a questo tavolo perché le tematiche sono comuni: rivalsa, indennizzo, scorpori, regolamento degli storni, età pensionabile. Le norme contenute in un contratto di primo livello non differiscono da quelle che regolano l’organizzazione delle agenzie.

Fabio Sgroi

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