Il Gruppo agenti Generali Italia, presieduto da Vincenzo Cirasola, ha proclamato una giornata di sciopero per protestare nei confronti della mandante, e in particolare contro le disfunzioni informatiche e non solo.

Clamorosa protesta degli agenti storici di Generali, quelli che aderiscono al Gruppo Agenti Generali Italia (Ga-Gi) del presidente Vincenzo Cirasola. La rappresentanza agenziale ha infatti proclamato una giornata di sciopero delle agenzie per l’intera giornata di lunedì 18 novembre. Si tratta di una forma di protesta nei confronti della mandante, contro le disfunzioni informatiche e non solo.
L’agitazione, si legge in una nota del Ga-Gi, è stata «fortemente» richiesta dalla base degli iscritti e indetta dal consiglio direttivo del gruppo agenti, ottenendo una «forte approvazione, quasi unanime», da parte di chi è iscritto alla rappresentanza.
Gli agenti del Ga-Gi, nel corso delle rispettive assemblee regionali, «hanno manifestato il proprio interesse ad aderire e stanno compiendo le azioni formali per chiudere le serrande e i sistemi informatici delle proprie agenzie nella giornata di lunedì 18 novembre».
La motivazione della chiusura è da ricercarsi «principalmente nella volontà di tutelare i clienti dalle continue e reiterate disfunzioni informatiche alle quali gli agenti hanno dovuto adeguarsi in questi anni, con l’integrazione dei quattro brand e la nascita della newco. Gli agenti, ormai esasperati da non poter più offrire un servizio di eccellenza come hanno sempre garantito ai propri clienti, hanno quindi deciso di astenersi dal lavoro per una giornata intera, e di chiudere l’agenzia il giorno successivo al nuovo rilascio informatico che interesserà Generali Italia, questo anche a tutela dell’efficienza e del rispetto dell’attività delle circa 600 agenzie di Generali Italia associate al Ga-Gi dove lavorano circa 5.000 dipendenti amministrativi e circa 2.600 ispettori di produzione che fanno parte dell’organizzazione produttiva dipendenti delle Generali».
Sempre per il Ga-Gi, questa iniziativa rappresenta «la risposta più efficace e “rumorosa” nei confronti di Generali Italia, che nasce non solo a causa delle croniche disfunzioni informatiche, ma anche dai seri problemi nelle relazioni industriali, e soprattutto da tutta una serie di problematiche, assuntive e liquidative, che negli ultimi anni hanno attanagliato sempre più l’attività quotidiana degli agenti, come anche quella dei propri dipendenti amministrativi e dell’organizzazione commerciale. Problemi già ben evidenziati durante l’ultimo congresso di Lisbona, che aveva portato all’elezione dei rappresentanti oggi in carica, e che aveva richiesto a gran voce agli organi rappresentativi, ossia la Giunta Esecutiva e il Consiglio Direttivo, di procedere anche con azioni forti per far sì che gli agenti e i loro clienti, patrimonio importante di entrambe le imprese (agenzia e compagnia), non debbano più subire disagi così forti e non all’altezza del brand che rappresentano e che hanno scelto».
Il Ga-Gi, storico gruppo aziendale nato nel 1946 e che da oltre 73 anni tutela gli interessi degli agenti di Generali, secondo quanto si legge nella nota rappresenta a oggi circa il 57% degli agenti di Generali Italia, che con la raccolta di oltre 5 miliardi di premi, «continua a garantire forti utili alla compagnia e agli azionisti».
Fabio Sgroi
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