mercoledì 10 Settembre 2025

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ECCO COME SONO REGOLATI GLI ACCORDI COMMERCIALI (ED ECONOMICI) FRA COMPARATORI E COMPAGNIE PARTNER

Dalle analisi effettuate dall’Ivass è emerso che i modelli remunerativi risultano «piuttosto articolati, con provvigioni differenziate in caso di assunzione di nuovi contratti e di rinnovi».

 

Su quali aspetti si basano gli accordi commerciali fra i comparatori e le compagnie? Come sono regolate le modalità di remunerazione? L’indagine condotta dall’Ivass ha approfondito anche questa tematica. Allo scopo di far comparire le offerte assicurative tra i risultati di comparazione sulla base dei dati di profilo impostati dagli utenti è prevista l’abilitazione alla creazione di sistemi tecnici di interfaccia tra il motore di comparazione dei siti e i sistemi web delle compagnie. Alle imprese è riservata la determinazione dei contenuti e della quotazione dei prodotti assicurativi offerti e la gestione dei processi di stipula delle polizze.

Per quanto concerne le modalità remunerative è emerso che sono distinte per tipologia di polizza e sono variabili in base alla compagnia. Nel dettaglio, ha sottolineato l’Ivass, il modello di remunerazione dei comparatori è basato «sulla corresponsione di provvigioni da parte delle imprese di assicurazione con cui essi hanno accordi, in ragione dei contratti conclusi in esito all’attività svolta. Non sono previsti oneri a carico degli utenti». Dalle analisi effettuate è emerso che i modelli remunerativi risultano «piuttosto articolati, con provvigioni differenziate in caso di assunzione di nuovi contratti e di rinnovi».

Le provvigioni sono in genere strutturate su più livelli. Il primo livello, prevede la corresponsione di provvigioni in misura fissa (tra 8 euro e 68 euro) per ogni nuovo contratto Rc auto concluso, o in misura percentuale del premio (compresa tra il 3% e il 10%). A volte, rileva l’Ivass, queste misure sono differenziate «in relazione alla presenza di garanzie accessorie, alla loro tipologia o alla provenienza del contraente: maggiori se proviene da una impresa tradizionale, minori se proviene da un’impresa diretta». C’è poi un secondo livello che si applica in presenza di garanzie accessorie. Infine, un terzo livello è costituito da ulteriori compensi corrisposti periodicamente ai comparatori al superamento di determinati volumi di vendita.

Un discorso a parte meritano i rinnovi, dove le relative commissioni risultano generalmente inferiori a quelle di acquisto e remunerano l’impegno dei siti a non effettuare direct marketing, «cioè», sottolinea l’Ivass, «a non sollecitare il cliente in prossimità della scadenza contrattuale a effettuare una nuova comparazione».

Fabio Sgroi

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