Questo tipo di società sono in aumento nel mondo. Ecco cosa le spinge a ritagliarsi questa etichetta. E in Italia, a livello assicurativo…
Sono prevalentemente orientate alla generazione del profitto, ma allo stesso tempo interessate a generare un beneficio per la società. Sono le cosiddette società benefit, che hanno origine negli Stati Uniti d’America e sono il risultato di un movimento sociale, che ha promosso a livello globale la legittimazione di una nuova forma di organizzazione. In sostanza, oggi, imprenditori e manager possono decidere di far assumere a una azienda una forma legale di società benefit (una opzione attualmente disponibile in alcuni Paesi, tra cui l’Italia) o di sottoporsi volontariamente a una certificazione che attesta il contributo offerto alla società (una opzione disponibile in tutti i Paesi).
La scelta di diventare società benefit può essere data sia da un orientamento etico della proprietà, sia da motivazioni di carattere strumentale, legate quindi al conseguimento di benefici competitivi ed economici.
L’accelerazione nello sviluppo delle società benefit è avvenuta contemporaneamente alla crisi dei sistemi di welfare state, che ha portato a uno spostamento verso il modello della welfare society, secondo cui i diversi operatori economici dovrebbero agire in modo sinergico dando vita a un sistema integrato di welfare.

Nei Paesi in cui è stata prevista una normativa dedicata, le società benefit sono riconosciute dai propri interlocutori attraverso l’adozione di una specifica forma legale.
Da qui la possibilità di essere certificate come società orientate al beneficio comune e di assumere la denominazione B Corp. Nel 2014 le aziende certificate B Corp erano 1.500, numero che è salito a 2.933 a oggi.
L’Italia (dato aggiornato a maggio scorso) è il secondo Paese europeo in relazione al numero di B Corp certificate, grazie a 76 B Corp pari a circa il 15% delle 500 aziende certificate presenti in Europa.

Con riferimento al numero di società B Corp appartenenti al ramo assicurativo, a livello mondiale si contano 30 B Corp (dato aggiornato a maggio scorso) nel mondo assicurativo, di cui 4 in Italia (dato a oggi).
Assimoco, guidata dal direttore generale Ruggero Frecchiami, è stata la prima compagnia assicurativa (e unica, finora) in Italia a ottenere questo tipo di certificazione, ma ci sono anche società di intermediazione.

Le altre aziende B Corp sono infatti le agenzie assicurative Raiffeisen Servizi Assicurativi srl (con sede a Bolzano e i cui responsabili dell’attività di intermediazione sono Norbert Spornberger e Arno Perathoner), Ars srl (con sede a Bari e i cui responsabili dell’attività di intermediazione sono Francesco Saverio Bovio, Sara Gentile, Maria Franchini e Olivia Potenza) e Insieme Società Cooperativa (con sede a Modena e il cui responsabile dell’attività di intermediazione è Antonio Fierro).
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA