Il presidente dello Sna, in vista dell’incontro a fine settembre con l’Ania, esprime così la posizione del sindacato di via Lanzone.

«Superare l’accordo impresa agenti con un accordo quadro non meglio definito? Non se ne parla nemmeno. Non intendiamo dare spazio alla negoziazione a livello di singola impresa; sarebbe pericolosissimo. Anzi, questa ipotesi non si può percorrere perché in altre situazioni, in passato, ha comportato la fine dei diritti collettivi conquistati dalla categoria». Sono le parole di Claudio Demozzi, presidente del Sindacato nazionale agenti, pronunciate in queste ore attraverso un contributo video.
Demozzi, che ha ricordato come sia stato proprio lo Sna a spingere per l’apertura del tavolo, ha inteso in questo modo “avvisare” l’Ania e non solo riguardo la strategia adottata dal sindacato di via Lanzone.
«Le garanzie collettive faticosamente conquistate dalla categoria non si demoliscono, pertanto l’ipotesi di Ania e di alcune grandi compagnie non la prendiamo in considerazione», ha fatto capire Demozzi. Il presidente ha chiamato a raccolta anche i gruppi aziendali agenti, in questa particolare fase, affinché uniscano le forze con quelle del sindacato.
Lo Sna, a dicembre scorso, ha presentato all’Ania una bozza di rinnovo dell’accordo «coerente con l’impianto normativo regolamentare attuale», ha ricordato Demozzi, «avevamo chiesto all’associazione delle imprese un parere che però, a oggi, non è mai arrivato».
Fabio Sgroi
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