sabato 25 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

IL GRUPPO HELVETIA E GLI OBIETTIVI NEL 2019: ECCO LE LINEE GUIDA DETTATE DAL CEO LA GIOIA. E SUL RUOLO DEGLI AGENTI DICE…

Per il numero uno del gruppo elvetico in Italia, «esistono positive premesse di consolidamento della nostra performance». E sottolinea: «La vera sfida del cambiamento non si vince con la tecnologia, ma con una nuova cultura e un diverso approccio».  

Francesco La Gioia

«Esistono positive premesse di consolidamento della nostra performance». Francesco La Gioia, ceo del gruppo Helvetia Italia, è convinto che, dopo quella che ha definito «un’ottima annata», con riferimento ai risultati conseguiti nel 2018, si possano raggiungere in futuro altri traguardi.

Anche se all’orizzonte ci sono possibili evoluzioni di scenario che sono fuori dal controllo del gruppo elvetico, come per esempio il contesto politico nazionale ed europeo (e i loro risvolti socio-economici), la perdurante volatilità dei mercati finanziari e i bruschi cambiamenti nello scenario competitivo, per Helvetia i cambiamenti introdotti nel biennio precedente hanno prodotto risultati di carattere strutturale, e non si ha alcuna intenzione di abbandonare lo sforzo di ulteriore miglioramento.

«Dobbiamo mantenere i nostri programmi finalizzati a tenere sotto controllo la qualità della crescita (in particolare nell’auto) e risanare rapidamente i rami dove perdiamo (l’incendio nel 2017 e 2018 è stata una “voragine” economica)», ha affermato La Gioia, «ottimizzare ed efficientare i sistemi informatici; migliorare il servizio di assistenza direzione/agenti/clienti, nelle fasi topiche di pre-vendita/vendita/post-vendita (compresi liquidazione sinistri e contact center); differenziare il supporto alle agenzie in funzione del loro impegno e del loro risultato (la performance media delle agenzie Helvetia è troppo condizionata in positivo dalla prestazione dei “top performer” e in negativo da quella dei “bottom performer”); accelerare lo sviluppo di modalità di business supportate da tecnologia digitale; migliorare la nostra offerta, focalizzandoci sempre più sul non-auto nel segmento danni e su prodotti diversi da quelli rivalutabili con garanzia nel vita».

Quale spazio in futuro per la consulenza “fisica”? Per il ceo la digitalizzazione, la virtualizzazione, l’automazione e la robotizzazione non significano disintermediazione. La vera sfida del cambiamento non si vince con la tecnologia, ha sottolineato La Gioia, ma con una nuova cultura e un diverso approccio: «In un mondo di connettività totale e di macchine intelligenti, l’interattività tra persona e persona ha più valore di quanto ne abbia mai avuto prima».

Francesco La Gioia in compagnia della show girl Maddalena Corvaglia, durante la convention del Gruppo Helvetia Italia con gli agenti a marzo scorso

Il numero uno del gruppo Helvetia Italia, in occasione dell’ultima convention con gli agenti, ha fatto il punto anche sui risultati del 2018 e su quanto fatto dal gruppo. «L’utile complessivo è stato sostanzialmente in linea con il budget. Il risultato danni ha compensato una performance vita che ha molto sofferto della volatilità dei mercati finanziari; siamo tornati a una dimensione di crescita sia nel danni che nel vita. In particolare nel segmento danni la crescita è stata doppia di quella registrata dal mercato. La qualità tecnica del portafoglio danni è migliorata in modo significativo; il business mix della raccolta vita è stato migliore di quello del mercato. L’incidenza delle spese amministrative sul fatturato è diminuita in linea con i piani, i coefficienti di solvibilità sono rimasti buoni per tutte le nostre compagnie e siamo riusciti a far convivere la nostre attività di business con una forte pressione regolamentare».

Quindi, un anno «faticoso, ma compensato da buoni risultati». Che non sono arrivati a caso, ha fatto notare la Gioia. Il gruppo Helvetia Italia, infatti, ha lavorato sul modello organizzativo, rinforzato skills e know-how tecnico e manageriale, aumentato il focus su alcuni business, rinnovato lo scaffale prodotti (danni e vita), rivisto i processi, migliorato la capacità di analisi e gestione dei rischi (non solo quelli assicurativi) e proseguito il “cammino digitale”. «Direzione e rete agenti hanno lavorato in grande sintonia e comunione di scopo», ha sottolineato La Gioia.

Fabio Sgroi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN COPERTINA