domenica 19 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

DAS PRONTA A SFRUTTARE L’ENORME POTENZIALE DELLA TUTELA LEGALE. INSIEME AI SUOI INTERMEDIARI

La compagnia del gruppo Generali taglia il traguardo dei 60 anni di presenza in Italia. Il general manager Grasso: «Abbiamo tutta l’intenzione di proseguire la partnership con la rete per affrontare, insieme, tutte le sfide del futuro».

Roberto Grasso

Das 4.0 Carpe Diem. Cogli l’attimo. Ora. Perché il futuro è adesso. E il concetto vale anche per chi vende tutela legale. Da qui il titolo scelto da Das, compagnia del gruppo Generali specializzata in questo ramo, in occasione della convention organizzata qualche settimana fa a Verona e alla quale hanno partecipato alcune delle oltre mille agenzie che collaborano con la compagnia.

Una convention storica dal momento che quest’anno Das festeggia i 60 anni di presenza in Italia. E proprio in questa fase di mercato, la compagnia ha voluto rimarcare la stretta collaborazione con i suoi intermediari. «Das taglia un traguardo importante e ha tutta l’intenzione di proseguire la partnership con la rete per affrontare, insieme, tutte le sfide del futuro», ha affermato Roberto Grasso, general manager di Das Italia.

Anche lui, quest’anno, ha una ricorrenza da festeggiare: i 15 anni in azienda. Un lasso di tempo che gli consente di avere chiaro il trend del mercato della tutela legale. «Quindici anni fa, Das registrava 25 milioni di euro di premi; nel 2018 siamo arrivati a quota 94 milioni di euro. Tutto ciò è stato possibile anche grazie agli agenti che hanno creduto nel nostro progetto. Attraverso loro abbiamo fatto cultura in questo mercato. La vision di Das è una giustizia veloce ed efficace, alla portata di tutti. Vorremmo che tutti i cittadini avessero una polizza di tutela legale affinché l’intero sistema funzioni, senza ricorsi ai Tribunali. L’obiettivo è chiudere i contenziosi e continueremo su questa strada».

Per Grasso le opportunità per gli intermediari all’interno di questo mercato sono grandi, e per certi versi inesplorate. «I target più interessanti, a mio parere, sono quelli delle Pmi e delle imprese. In Italia abbiamo ancora un ampio livello di penetrazione, basterebbe solo cercare di capire le esigenze di coloro che hanno già una polizza di tutela legale presso le nostre agenzie. Bisogna guardare dentro quello che c’è già e sono sicuro che c’è la possibilità di fare dei volumi».

Dunque, per Das la ricetta da seguire, richiamata nel titolo dell’ultima convention, è quella di non lasciarsi scappare le occasioni. «Gli intermediari hanno la possibilità di cogliere l’attimo. Si parla tanto di omicidio stradale: ebbene, non può esistere una polizza auto senza una garanzia di tutela legale. E poi il Gdpr: un tema, quello della privacy, che interessa noi come azienda e gli agenti come imprenditori. Penso anche ai nuovi rischi legati al cyber, ai regolamenti. Prendiamo la 231 (modello di organizzazione e gestione, ndr): è ormai diventata un enorme contenitore dove dentro c’è di tutto. Oggi, quindi, è il momento giusto per informare i clienti di quelli che sono i rischi e le opportunità».

Un momento della convention 2019 di Das a Verona

Grasso ha poi raccontato quando, nel 2010, Das ha ragionato su come poteva essere la compagnia dieci anni dopo, quindi nel 2020. «L’anno scorso abbiamo deciso di attualizzare l’esercizio fatto nel 2010 e abbiamo realizzato che tutto quello che avevamo pianificato allora si era già concretizzato. Con una variabile: il tempo ha anticipato tutto». La tecnologia e l’evoluzione del cliente sono altri due fattori determinanti e da tenere in considerazione.

«Sul comportamento dei clienti non possiamo essere miopi e considerarlo uguale  a quello di una volta», fa notare Grasso. «Il business model di Das era, è e sarà legato agli intermediari tradizionali, però probabilmente dobbiamo fare qualcosa in più, soprattutto in ambito consulenziale. Sono convinto che il valore dell’intermediazione oggi sia fortemente legato alla consulenza sul cliente. Le macchine? Possono offrire al cliente delle soluzioni, ma su determinati ambiti medio-complessi, come nel nostro caso, la consulenza e la professionalità della rete è il valore più importante. L’obiettivo è calarci in un contesto che oggi è digitalmente connesso e capire come il cliente, l’agente e la compagnia, in un circuito interconnesso, potranno agire domani. Questo è quello che noi abbiamo iniziato a fare in termini di analisi di bisogni e quello che dovremo costruire insieme nel futuro».

Grasso ha concluso così: «I 60 anni di Das e i miei 15 anni in azienda? Rappresentano per me un punto di partenza e non di arrivo. Abbiamo davanti a noi un potenziale enorme e pensiamo che si possa crescere ancora di più. Noi ci crediamo, abbiamo entusiasmo e ci mettiamo il cuore, io e tutta la squadra di Das».

Fabio Sgroi

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