L’istituto di vigilanza ha comunicato di avere risvegliato ulteriori 21.370 polizze per circa 335 milioni di euro, già liquidati o in corso di liquidazione ai beneficiari.
Prosegue senza sosta l’azione dell’Ivass sulle polizze vita cosiddette dormienti, cioè quelle polizze che non sono state riscosse dai beneficiari e giacciono presso le compagnie di assicurazione con il rischio di cadere in prescrizione.
L’istituto di vigilanza, grazie agli incroci effettuati tra codici fiscali degli assicurati e dati sui decessi presenti presso l’agenzia delle entrate, ha reso noto di aver risvegliato ulteriori 21.370 polizze per circa 335 milioni di euro, già liquidati o in corso di liquidazione ai beneficiari.
Per oltre il 50% si tratta di polizze giunte a scadenza e che gli assicurati hanno trascurato di riscuotere; un ulteriore 40% interessa assicurati deceduti e di cui le compagnie non erano a conoscenza del decesso.
Quelle risvegliate adesso, ha precisato l’Ivass, fanno parte di quel monte di 900.000 polizze “potenzialmente dormienti” su cui l’istituto di vigilanza, a metà dello scorso anno, aveva preso l’impegno di indagare. Dalle verifiche è anche emerso che 436 polizze vita, per un valore di circa 7 milioni di euro, sono prescritte e le relative somme dovranno essere devolute dalle imprese al fondo Rapporti dormienti.
Dal 2017 a oggi, l’Ivass ha complessivamente risvegliato 208.863 polizze vita per un totale di circa 3,9 miliardi di euro. Le verifiche sulle “dormienti” continueranno ed è stato esteso il campo di indagine.
Accogliendo una proposta normativa dell’Ivass, il legislatore ha previsto che le imprese di assicurazione sulla vita che operano in Italia, siano esse italiane o estere, devono verificare entro il mese dicembre di ogni anno l’esistenza in vita dei propri assicurati consultando i dati sui decessi presenti nell’anagrafe tributaria e attivarsi per la liquidazione e la ricerca del beneficiario se non espressamente indicato nella polizza.
L’Ivass ricorda che per verificare se un familiare deceduto aveva stipulato una polizza vita si può utilizzare il servizio ricerca coperture dell’Ania oppure rivolgersi all’intermediario assicurativo, alla banca o all’impresa di assicurazione di cui si serviva il familiare.
Fabio Sgroi
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