sabato 25 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

LA FORMAZIONE PER GLI INTERMEDIARI: VA TRASFORMATA DA OBBLIGO IN “DOVERE”

Se ne è parlato nel corso di un meeting specifico organizzato da Ius Academy qualche giorno fa a Torino. Ecco come è andata.
 
Pierpaolo Marano al meeting organizzato da Ius Academy

2.369 attestati rilasciati, 105 giornate di aula con 29 formatori agenti impiegati per complessivi 744 ore di aule e 1.051 persone formate, fra agenti e rete secondaria. Sono i numeri del 2018 di Ius (Intermediari UnipolSai) Academy, società di formazione e aggiornamento professionale per gli intermediari di assicurazione, che ha organizzato alla fine della settimana scorsa un meeting di formazione di tre giorni a Torino.

L’evento ha previsto anche una tavola rotonda dal titolo La formazione e l’aggiornamento professionale anche alla luce della nuova regolamentazione. Per discutere di questi temi sono stati invitati Pierpaolo Marano, titolare della cattedra di diritto assicurativo all’Università Cattolica di Milano ed esperto della normativa sulla distribuzione assicurativa in ambito europeo e italiano, Federica Pizzini e Marco Carchia, responsabili di Unica, la faculty di UnipolSai dedicata alla formazione e Danilo Ariagno, responsabile del comitato scientifico di Aiba. La tavola rotonda è stata moderata da Carlo Beolchi, presidente Ius Academy. In sala erano presenti, oltre ai formatori di Ius Academy, anche i membri di giunta esecutiva e del consiglio direttivo di Ius Associati.

Nella prima prima parte della tavola rotonda, si legge in una nota diffusa da Ius Academy, Marano ha tracciato il quadro normativo europeo e italiano approfondendo come il requisito di professionalità è stato inteso a partire dalla prima direttiva europea e successivamente declinato nella regolamentazione italiana attraverso il regolamento 6/2014 e il regolamento 40/2018, scaturito dall’attuazione della nuova Idd sulla distribuzione assicurativa da poco entrata in vigore.

Il ragionamento è iniziato con la considerazione che «l’attuale normativa sulla formazione assicurativa è figlia del “fallimento del mercato” che negli anni non ha saputo tracciare una strada precisa in tema di formazione. È chiaro che laddove il mercato non ha saputo creare una esperienza, una scuola, un modo di “fare” formazione, ha dovuto intervenire il legislatore che di fatto si è mosso a livello teorico senza poter attingere da una pratica consolidata creando di fatto una normativa spesso difficile da interpretare».

Un momento della tavola rotonda

Entrando nel merito dell’adempimento formativo, Marano è riuscito «con un breve, ma coinvolgente, ragionamento a fare comprendere come la necessità dei distributori di essere formati ed aggiornati deve essere vista all’interno di un disegno più ampio legato di fatto alla necessità da parte dei distributori stessi di dover rispondere a quanto previsto dalle nuove regole in materia di adeguatezza e coerenza anche in riferimento alla normativa sul Pog».

Un disegno complessivo che «ha preso forma con le parole di Marano “Adeguatezza e Formazione” dunque legate da un filo conduttore e non più viste come adempimenti slegati tra di loro. Necessità di conoscere il cliente, ma anche e soprattutto necessità di conoscere i prodotti da distribuire e le materie oggetto della distribuzione. Solo potendo dimostrare di essere preparati su ciò che si distribuisce siamo in grado di dimostrare di aver agito con responsabilità rispetto a quanto previsto dal legislatore a tutela del cliente».

I partecipanti alla tavola rotonda hanno esposto ai presenti come si sono organizzati e quali responsabilità hanno inteso assumersi nella formazione e nell’aggiornamento delle proprie reti distributive, nel caso di UnipolSai, e nei confronti dei propri associati nel caso di gruppi agenti e associazione dei broker. Ne è nato un confronto «interessante su modalità di erogazione, su impiego e scelta dei docenti, sulle materie oggetto della formazione anche in riferimento agli orientamenti di Ivass».

L’incontro si è chiuso con questa riflessione chiave: “come fare per avvicinare sempre di più il mondo degli intermediari alla formazione”; un tema «complesso che si deve affrontare con titoli sempre nuovi e aggiornati, con grande preparazione da parte dei docenti, ascoltando i bisogni e le richieste degli intermediari e pensando anche ad una formazione dedicata direttamente in agenzia, creando consapevolezza e sensibilità nei confronti della formazione».

Quest’ultima «non deve essere vista come un adempimento fine a se stante e pertanto solo come un “obbligo” quale certamente è, ma anche come uno strumento per meglio assumersi la responsabilità che appartiene agli intermediari e che è stata conferita loro dal legislatore come distributori, comprendendo che anche il concetto di adeguatezza e coerenza nei prodotti e nei servizi offerti al cliente transita attraverso un’attenta formazione, trasformando l’obbligo in “dovere”».

«Ius Academy ha aperto nuovamente una strada, costringendo alcuni degli operatori a sedersi e a discutere apertamente di formazione. Un esperimento da ripetere, ampliando la platea e rivolgendoci a tutti gli intermediari per cercare di coinvolgerli su un tema ancora troppo sottovalutato», ha affermato Beolchi. (fs)

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