L’amministratore delegato della compagnia delinea una nuova modalità di rapporto con il mercato e chiede anche alla rete l’assunzione di una maggiore responsabilità.
Dopo avere raggiunto il traguardo dei 10 anni dalla nascita, Tutela Legale Spa guarda il futuro con nuovi obiettivi e un rinnovato spirito, certa che, in questa fase di mercato, occorre un cambio di passo. Le parole di Giovanni Grava, amministratore delegato della compagnia, all’ultima convention di fine anno con la rete agenziale sono state chiare: «Oggi siamo sembra ombra di dubbio a un punto di svolta e ogni svolta introduce, nella prospettiva, qualche elemento di novità», ha affermato.
Sia chiaro, ha tenuto a precisare l’Ad, «che non abbiamo alcuna intenzione di cambiare quello che è il patto fiduciario che è stato è e sarà sempre alla base delle relazioni che in Tutela Legale Spa si vivono. Il motivo è semplice: la compagnia, per compiere i passi futuri che certamente non presuppongono un minore impegno rispetto a quello profuso in passato, chiede a se stessa e alla rete agenziale una maggiore responsabilità. Ciò è possibile solo se la relazione si muove in un contesto fatto di conoscenza reciproca e di storia vissuta insieme».
Dunque il patto fiduciario costruito negli anni non cambierà. È chiaro, però, che per continuare a stare in questo mercato sarà necessario reindirizzarsi verso nuovi obiettivi. E uno di questi è la relazione fra la compagnia e il cliente per il tramite degli intermediari assicurativi.
«In Italia la cultura assicurativa continua a essere purtroppo molto carente e uno degli elementi che determinano questa condizione di scarso livello di cultura è proprio un coinvolgimento molto relativo del cliente nelle dinamiche della distribuzione assicurativa», ha osservato Grava. «Credo che oggi abbiamo e avremo sempre di più la necessità di conoscere a fondo che cosa può motivare il cliente finale a prestare ascolto all’offerta assicurativa che proviene dagli agenti. La nuova direttiva sulla distribuzione assicurativa va in questa direzione». Per questo Grava chiede alla rete di fare un passo in più. Non solo. L’amministratore delegato è convinto che un salto di qualità debba farlo anche la compagnia.

«In questi ultimi tempi abbiamo adottato molti cambiamenti che hanno riguardato la nostra struttura organizzativa: circa il 30% delle persone presenti nell’organico della compagnia ha cambiato il proprio ruolo all’interno della stessa, con l’intento di supportare con responsabilità e dedizione le novità e di ricercare una nuova relazione con il mercato. Dobbiamo riuscire a cambiare atteggiamento passando dall’ascolto delle sollecitazioni che ci derivano dal mercato a una posizione più reattiva e propositiva orientata al mercato che cambia».
Proprio in questa ottica, Tutela Legale Spa ha istituito nelle scorse settimane una nuova funzione denominata Business analysis, deputata a sviluppare una nuova relazione con il mercato, con riferimento a una serie di tematiche che vanno dai prodotti alla tecnologia, fino a nuovi target market.
Tutela Legale Spa, ha evidenziato Grava, «può crescere creando maggior valore solo se tutto il capitale umano coinvolto in questa dinamica si concepisce protagonista in un gioco di squadra che esalta tutte le individualità».
Alla fine del 2018 la compagnia ha centrato l’obiettivo degli 11 milioni di euro di raccolta premi. L’obiettivo a fine 2020 è arivare a quota 14 milioni.
Fabio Sgroi
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