Cena e brindisi natalizio fra i vertici delle due rappresentanze agenziali di Generali Italia.
Insieme, per una cena e un brindisi alla vigilia delle festività natalizie. E una foto, anzi due (a lato e in basso), che ritraggono l’evento.
I vertici del Ga-Gi, il Gruppo agenti Generali Italia (quello “storico”, presieduto da Vincenzo Cirasola) e quelli di Confagi, la Confederazione nazionale degli agenti di Generali Italia (costituita dagli ex agenti Ina Assitalia, ex Lloyd Italico e da una parte degli ex Toro, e presieduta dai co-presidenti Davide Nicolao, Antonio Canu e Mariagrazia Musto), si sono ritrovati presso un ristorante del veneziano per una cena. Nulla di che se non fosse per i rapporti, spesso tesi, che le due rappresentanze hanno avuto in passato, per come sono state gestite alcune questioni con la mandante e non solo.
Da un lato, un gruppo, quello di Cirasola, che ha sempre difeso la sua storia, il senso di appartenenza al Leone, “blindando” come un gioiello quanto di buono (in termini di accordi sottoscritti con la mandante) ottenuto via via negli anni, sin dalla nascita della stessa rappresentanza agenziale (marzo 1946). Conquiste ottenute sul campo, custodite gelosamente e anche esclusivamente. Un modus operandi che è rimasto tale nel tempo, a prescindere dalle fusioni e acquisizioni di altre reti agenziali che hanno riguardato il Leone negli anni.
Dall’altro c’è Confagi. Una realtà, con i tre presidenti (Nicolao, Canu e Musto) che sono ormai una voce sola, pur difendendo le peculiarità dei rispettivi gruppi agenti. Tre gruppi che rappresentavano tre brand storici come Ina Assitalia, Toro e Lloyd Italico, e che hanno dovuto pagare lo scotto dovuto al passaggio in una grande realtà assicurativa (in questo caso Generali), come spesso avviene in queste circostanze. Un fase difficile, assai complicata che, sembra, essere terminata. E la consapevolezza, adesso, di contare, sempre di più, ponderando al massimo le scelte. Anche diverse da quelle del gruppo “storico”.
Il recente accordo dati firmato dal Ga-Gi, ma non da Confagi, è stato oggetto di scontro fra le due rappresentanze, che non se le sono mandate a dire. Opinioni differenti che hanno più allontanato che avvicinato Ga-Gi e Confagi.
Ora un segno, un evento, un frame “ufficiale” (salutato positivamente anche dalla compagnia) che sembra sciogliere la tensione (le foto sono state pubblicate sui social). Anche perché il 2019 è (o dovrebbe essere) l’anno dell’accordo con la compagnia sul mandato unico. Un’altra occasione per capire se ci sono le condizioni per remare dalla stessa parte. Intanto una cena e un brindisi insieme. Poi si vedrà…
Fabio Sgroi
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