Il vicepresidente vicario del Gruppo agenti Generali Italia si sofferma su un tema di estrema attualità: la proprietà dei dati personali dei clienti. E dice…
Si continua a parlare degli accordi, firmati e non, fra gruppi agenti e mandanti in tema di dati personali dei clienti. Sull’argomento ha detto la sua anche Luca Capato (nella foto), vice presidente vicario del Gruppo agenti Generali Italia (Ga-Gi). «Oggi», ha affermato Capato in una comunicazione agli iscritti, «leggiamo sulla stampa che altri gruppi agenti di primarie compagnie del mercato hanno sottoscritto (o sono in procinto di farlo) accordi integrativi con la propria mandante, che parlano, guarda caso, della tanto bistrattata “contitolarità” del trattamento dei dati personali del cliente. E gli altri cosa aspettano? Gli agenti mono o plurimandatari che sono rimasti “responsabili” dei dati, a mio avviso stanno offrendo un gran bel dono alle imprese mandanti, poiché visto che dal 1° ottobre, con l’entrata in vigore della Idd (Insurance Directive Distribution) sono costretti a compilare gratuitamente sui sistemi delle compagnie il profilo del cliente e l’analisi dei bisogni (demands and needs) previsti dalla nuova direttiva, senza avere il consenso del cliente, di poter trasferire i dati in caso di cambio di compagnia mandante».
Capato ha sottolineato la scelta lungimirante fatta dal suo gruppo a giugno del 2017, con la firma di un protocollo di intenti in materia di trattamento dei dati personali dei clienti che, ha ricordato, «avrebbe offerto la possibilità alla compagnia e a ciascun agente, di trattare i dati personali dei clienti, a loro libera scelta, come “contitolari”, anche disgiuntamente, fermo restando il diritto, previsto per legge, di optare per la “titolarità autonoma”. Successivamente, il 25 maggio del 2018, ormai più di 5 mesi fa, è entrato in vigore il Regolamento Europeo in materia di protezione dei dati personali, il quale tra le tante innovazioni in esso contenute, sanciva all’articolo 26: “Allorché due o più titolari del trattamento determinano congiuntamente le finalità e i mezzi del trattamento, essi sono contitolari del trattamento. Essi determinano in modo trasparente, mediante un accordo interno, le rispettive responsabilità …”».
Capato, quindi, ha ricordato come l’accordo firmato dal Ga-Gi sia andato «oltre, perché prevede altri vantaggi a favore degli agenti aderenti: ossia che i costi per la custodia e la gestione It dei dati siano a carico della compagnia, resti fondamentale la centralità dell’agente nell’attribuzione dei contratti “digital” mantenendo le provvigioni piene, la portabilità dei dati dei clienti in qualità di titolari in caso di cambio di compagnia, un’indennità economica aggiuntiva per ogni posizione anagrafica e infine un’ultra-attività della durata dell’accordo per gli agenti aderenti».
Un accordo, peraltro approvato all’unanimità dal consiglio direttivo del Ga-Gi, «che è stato criticato duramente dai “soliti noti”, dimostrando un’acuta miopia visto che la nuova direttiva ha tracciato il percorso che stiamo seguendo e noi abbiamo dimostrato ancora una volta di essere lungimiranti e conoscitori delle evoluzioni che interessano in mercato», ha affermato Capato.
Fabio Sgroi
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