Il presidente Claudio Demozzi: «Le istruzioni impartite dalle compagnie sono orientate alla raccolta di informazioni che esulano da quelle strettamente utili e pertinenti in relazione alla tipologia di contratto offerto».
L’interrogazione parlamentare su alcuni passaggi del recente Regolamento Ivass n. 40/2018 presentata al Ministro dello Sviluppo Economico da Tommaso Foti (Fratelli d’Italia)? Claudio Demozzi (nella foto), presidente del Sindacato nazionale agenti, ha accolto «con grande soddisfazione e apprezzamento» l’iniziativa dell’esponente politico.
Si tratta, si legge in una nota dello Sna, dello stesso Regolamento al quale il sindacato di via Lanzone «ha mosso diverse critiche e che contiene alcuni passaggi che potrebbero risultare di ostacolo all’autonomia imprenditoriale degli agenti e dunque alla concorrenza, danneggiando di conseguenza anche i consumatori».
L’interrogazione di Foti riprende le posizioni espresse nei giorni scorsi dal sindacato «relativamente alle istruzioni delle compagnie alle reti distributive agenziali sull’acquisizione delle informazioni utili e pertinenti in relazione alla tipologia del contratto offerto (art. 58 Regolamento 40)».
L’acquisizione di queste informazioni da parte dell’agente, ha affermato Demozzi, «dovrebbe essere finalizzata alla valutazione della coerenza della copertura assicurativa alle richieste ed esigenze manifestate dal contraente. Ma abbiamo rilevato, in molti casi, che le istruzioni impartite dalle compagnie sono orientate alla raccolta di informazioni che esulano da quelle strettamente utili e pertinenti in relazione alla tipologia di contratto offerto».
Il numero uno dello Sna ha fatto anche qualche esempio: «In alcuni formulari relativi alle polizze auto sono richieste informazioni sulle proprietà immobiliari, sull’esistenza di mutui, sul reddito familiare, sull’attitudine a effettuare acquisto di beni e servizi on line, sul possesso di tablet e di smartphone e su altre tematiche evidentemente non pertinenti all’oggetto della copertura. In taluni casi l’acquisizione di dette informazioni è addirittura vincolante per l’emissione della polizza. Riteniamo di trovarci di fronte a un’interpretazione strumentale della norma da parte di imprese che sembrano più interessate all’acquisizione di informazioni utili alla segmentazione dei clienti a fini di marketing, che a fornire agli agenti gli elementi necessari alla valutazione della coerenza del contratto offerto».
Fabio Sgroi
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