sabato 06 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

LE COMPAGNIE IMPARTISCONO ALLE AGENZIE ISTRUZIONI DI RACCOLTA INFORMAZIONI AI FINI DI MARKETING? INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DI FOTI

Per il deputato alla Camera di Fratelli d’Italia «gli intermediari debbono potersi limitare al ruolo di consulenti».   

Fa parlare di nuovo di sé Tommaso Foti (nella foto), deputato alla Camera, a proposito di questioni legate al settore assicurativo. A giugno scorso, l’esponente politico di Fratelli d’Italia aveva presentato una interrogazione parlamentare in merito all’iniziativa di Poste Italiane, alla ricerca di un partner per entrare nell’auto.

Ora, Foti torna alla ribalta con un’altra interrogazione parlamentare, presentata qualche giorno fa al ministro dello Sviluppo Economico.

In sostanza, Foti evidenzia come ci siano casi in cui «le istruzioni impartite dalle compagnie sono orientate alla raccolta di informazioni che esulano da quelle strettamente “utili e pertinenti in relazione alla tipologia di contratto offerto” (articolo 58 del codice delle assicurazioni). È il caso di alcuni formulari relativi alle polizze auto in cui sono richieste informazioni sulle proprietà immobiliari, sull’esistenza di mutui, sul reddito familiare, sull’attitudine ad effettuare acquisto di beni e servizi online, sul possesso di tablet e di smartphone e su altre materie estranee all’oggetto della copertura assicurativa. In taluni casi l’acquisizione di dette informazioni è addirittura vincolante per l’emissione della polizza».

Per il deputato «è evidente la strumentale interpretazione che si fa della norma allo scopo di acquisire informazioni utili alla segmentazione dei clienti a fini di marketing. Per contro, è necessario che ciascun distributore valuti con attenzione la rispondenza dei formulari al richiamato principio della utilità e pertinenza delle informazioni da richiedere al cliente».

Fabio Sgroi

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