Il presidente di Aiba dice la sua sullo stato attuale del settore assicurativo, dal punto di vista dei broker.
«Un delicato processo di transizione». Così Luca Franzi de Luca (nella foto), presidente dell’Aiba, l’associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni, ha definito il momento attuale che sta vivendo il settore assicurativo.
L’associazione, che oggi rappresenta in Italia l’85% del giro d’affari complessivo dei broker italiani, ha fatto il punto durante l’assemblea annuale che si è svolta la settimana scorsa e nella quale sono stati presentati i numeri del brokeraggio assicurativo nel nostro Paese.
«Siamo in piena fase di trasformazione», ha affermato Franzi. «Da un lato la direttiva europea sulla distribuzione assicurativa (Idd) in vigore da ottobre con i correlati regolamenti comunitari, dall’altro la rivoluzione in materia di privacy conseguente al regolamento Gdpr, senza contare l’attuazione del decreto legislativo Antiriciclaggio, sono tutti fattori che vanno a modificare il quadro normativo del settore assicurativo, rendendo complessa la lettura di un mercato in evoluzione. Inoltre, si assiste a una potenziale disintermediazione da parte delle compagnie tramite i canali tradizionali, vuoi per le novità normative e anche grazie alle nuove possibilità offerte dall’innovazione tecnologica che favoriscono l’aumento dei canali di distribuzione. Il settore del brokeraggio è stato inoltre caratterizzato da processi di acquisizione e fusione che hanno conseguentemente ridotto il bacino degli operatori, ma continua a essere il punto di riferimento per la gestione dei rischi del comparto produttivo del Paese, dei professionisti e della pubblica amministrazione, con una quota di mercato nei soli rami danni del 36,3% su un totale di circa 37 miliardi».
Franzi ha anche ricordato l’impegno di Aiba nell’affrontare i vari temi: dall’Idd («l’associazione ha seguito costantemente l’evoluzione della normativa svolgendo un ruolo attivo e propositivo; il dialogo costruttivo con il legislatore, europeo e italiano, ha permesso di eliminare alcuni passaggi critici della bozza di decreto») al cyber risk. Su quest’ultimo tema, ha sottolineato Franzi, «Aiba sta lavorando; il mercato assicurativo sta gradualmente inserendo delle limitazioni nelle coperture assicurative tradizionali property & casualty che escludono le lesioni e i danni causati dal malfunzionamento, doloso o meno, dei software a governo dei processi. Ciò significa che il livello di scopertura cresce parallelamente al processo di digitalizzazione dell’azienda. Non basta sottoscrivere una polizza cyber per risolvere il problema, in quanto nella maggioranza dei casi si tratta di prodotti che escludono proprio i danni riconducibili alle coperture property & casualty. Il nostro obiettivo è quello di avviare un dialogo tra le parti per colmare questo evidente gap che potrebbe avere ripercussioni incalcolabili sul patrimonio produttivo, con impatti consistenti anche sui livelli occupazionali del nostro Paese».
Altro tema centrale per Aiba è il welfare aziendale. «I broker sono in grado di sostenere al meglio le aziende nella realizzazione di un adeguato piano di welfare aziendale: hanno forti rapporti con il mondo delle imprese e nello stesso tempo hanno le giuste conoscenze assicurative determinanti in ambito di welfare. L’occasione è importante e deve essere colta», ha evidenziato Franzi.
Fabio Sgroi
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