Secondo il Corriere della Sera, fra i nomi papabili per la formazione dell’esecutivo c’è anche quello del direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass.

Per sbloccare la fase di stallo che sta riguardando il Governo si sta facendo strada l’ipotesi di un “Esecutivo di servizio”, su cui starebbe lavorando il capo dello Stato Sergio Mattarella.

Si tratterebbe di una squadra composta da un premier e da 12 ministri. Secondo il Quirinale, tutti dovrebbero «dimettersi con immediatezza per lasciare campo libero a un governo politico laddove si formasse una maggioranza parlamentare». Il Corriere della Sera, in queste ore, prova a fare dei nomi e fra questi c’è anche quello di Salvatore Rossi (nella foto), direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass. Per il Corriere, Rossi avrebbe le carte in regola anche perché «conosce alla perfezione il mondo delle banche tanto da poter sostituire il governatore dell’Istituto di via Nazionale in caso di assenza o di impedimento».

Rossi, classe 1949, nel 2013 ha fatto parte del Gruppo di Lavoro in materia economico – sociale ed europea (il cosiddetto Gruppo dei saggi) istituito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

È membro del consiglio di amministrazione della Fondazione del Centro Internazionale di Studi Monetari e Bancari di Ginevra, del consiglio direttivo dell’Einaudi Institute for Economics and Finance, dell’Istituto Affari Internazionali, dell’Advisory Board dell’Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital, del consiglio di amministrazione della Fondazione Giovanni Agnelli, Senior Fellow della Luiss School of European Political Economy e membro dell’Advisory Board della Fondazione Economia Tor Vergata. Vedremo se davvero Mattarella punterà anche su di lui per traghettare il Governo verso un mare più calmo.

Fabio Sgroi

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