mercoledì 10 Settembre 2025

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IL MASTER “INNOVATION MANAGER D’AGENZIA” DI UNIPOLSAI DEDICATO AGLI AGENTI: E’ TEMPO DI BILANCI

Si è concluso oggi un percorso formativo durato quasi un anno e mezzo che ha visto il coinvolgimento di 24 agenti della compagnia. Ecco quale era l’obiettivo.
   
Villa Cicogna, sede di Unipol Corporate Academy e del master Ima.

Fornire strumenti di apprendimento diversi in grado di far nascere innovazione anche dal basso, ovvero da chi sul campo è in grado di generare business assicurativo. Cioè dagli agenti. È con questo obiettivo che nasce il Master Ima (Innovation manager d’agenzia) di UnipolSai, dedicato proprio agli intermediari della compagnia.

Oggi si è conclusa la prima edizione che ha visto la partecipazione di 24 agenti (in rappresentanza dei quattro distretti territoriali di cui è dotata la compagnia) di UnipolSai, che hanno iniziato questo percorso formativo a metà novembre del 2016 con l’evento di apertura presso il Museo delle Scienze di Trento (luogo simbolico a forte vocazione innovativa), mentre la sede del master è stata Villa Cicogna, a San Lazzaro di Savena (Bologna), sede di Unipol Corporate Academy (Unica).

Il master è stato progettato da Unica e da Newton Management Innovation, società di consulenza e di formazione partner di UnipolSai. In particolare, titolari del master sono Federica Pizzini e Marco Carchia, rispettivamente responsabile ed head of faculties di Unica. Responsabile progetto: Riccardo Rogai, responsabile business faculty Unica. Progettisti e docenti: Gianluca Cravera, Alessandro Pedrazzini, Massimo Targa,  Partner Newton. Tutor: Alessandra Rabitti e Massimo Vecchiattini, business faculty di Unica.

CONTENUTI DEL MASTER – I contenuti del master (28 giorni di aula in tutto) erano chiari: «portare gli agenti a confrontarsi su tematiche manageriali, commerciali e gestionali, partendo da esperienze trasversali,  multi settore e non solo assicurative, con lo scopo di fornire prospettive utili per superare le ortodossie di pensiero tipiche del settore assicurativo tradizionale». Il master ha fatto leva, fra l’altro, sui «project work operativi al termine di ogni modulo al fine di sperimentare direttamente in agenzia l’applicabilità dei contenuti e gli effetti reali che sono in grado di generare», sulla realizzazione di un contest finalizzato «allo sviluppo di idee in grado di impattare sul modello di business assicurativo del futuro» (gli agenti sono stati accompagnati nell’esplorazione innovativa di idee fino ad arrivare a presentare un reale business plan da sottoporre al top management di compagnia), sui social learning («a supporto delle aule è stata creata una piattaforma social attraverso la quale i singoli partecipanti e i gruppi di lavoro hanno potuto continuare, anche dopo l’aula, a generare un apprendimento e uno scambio utile per rendere concrete e applicabili le soluzioni viste in aula»), su eventi di coinvolgimento/sostegno (oltre ai moduli formativi il master ha previsto tre eventi finalizzati ad accompagnare gli agenti in un viaggio di esplorazione insieme alla compagnia: «un evento di lancio attraverso il quale contestualizzare gli elementi portanti del modello di innovazione oggetto del master e dell’Innovation Business Game; un evento di warm-up finalizzato a fare un primo check sullo stato dell’arte dell’innovazione generata dai gruppi di lavoro; un evento finale, in cui valutare i business plan realizzati e scegliere l’eventuale idea da implementare in futuro»).

RISULTATI – Che cosa si aspetta UnipolSai da questo master? Risultati traducibili in specifiche azioni di business con un impatto concreto all’interno delle agenzie. Ai classici indicatori chiave di prestazione relativi all’apprendimento (garantiti comunque da un test valido ai fini Ivass e somministrato dopo ogni modulo formativo) i risultati più interessanti sono dati «dall’implementazione dei project work in agenzia, generando azioni manageriali e commerciali concrete (per esempio, la mappatura e profilazione della sottorete commerciale, piuttosto che l’implementazione di azioni di monitoraggio della customer experience in caso di sinistro) e dalle generazioni di idee innovative attraverso l’Innovation Business Game; le idee generate dal contest sono state sperimentate completamente o in parte direttamente dagli agenti nella loro fase di sperimentazione al fine di poter comprendere a fondo i possibili limiti o effetti sul business».

Quale è il bilancio che trae UnipolSai da questa iniziativa? Tuttointermediari.it lo ha chiesto a Marco  Carchia, head of faculties di Unica: «Il confronto e la messa in campo di idee concrete e condivise ha contribuito a una maggior velocità di utilizzo degli strumenti che la compagnia sta realizzando per la rete agenziale, con una conseguente migliore attivazione verso le iniziative commerciali pianificate», afferma Carchia. «Abbiamo comunque previsto momenti di monitoraggio e di follow up, perché i risultati e il bilancio devono essere considerati con tempi più lunghi, visto che il percorso si è appena concluso».

Marco Carchia

LA RISPOSTA DEGLI AGENTI – Quale è stata la risposta degli agenti coinvolti in questa iniziativa? «Forte motivazione a lavorare in squadra, con il desiderio di contribuire alla generazione di idee concrete e realizzabili da applicare all’interno delle loro agenzie per costruire un modello di servizio innovativo e vincente», risponde Carchia. «Un confronto continuo anche attraverso l’utilizzo di una piattaforma social dedicata». Già, gli agenti partecipanti. In base a quale criterio sono stati selezionati? «Un fattore importante riguarda la propensione all’innovazione, dando peso e rilevanza alla potenzialità e ai risultati conseguiti. La decisione finale relativa alla partecipazione è stata presa dalle strutture commerciali della compagnia», precisa Carchia.

LA NUOVA EDIZIONE DEL MASTER – A fine gennaio è partita una nuova edizione del master. «Alla luce del fatto che il master ha avuto un riconoscimento esterno, essendo risultato vincitore del Premio Adriano Olivetti per la Formazione organizzato dall’Associazione italiana formatori, la struttura è rimasta uguale», dice Carchia. «I contenuti terranno in ogni caso conto dei profili e dei contributi dei nuovi partecipanti, che sono gli attori principali del percorso formativo, progettato per modellarsi in base alle caratteristiche dei partecipanti stessi».

Fabio Sgroi

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