Risultati in linea con le aspettative. La raccolta premi danni ha toccato gli 816 milioni, mentre quella netta vita ha raggiunto i 209 milioni di euro. Patrimonio netto a +7,5%.
Il gruppo Itas ha chiuso l’esercizio 2017 con un utile consolidato di 11,8 milioni di euro, in calo del 15,4% rispetto al 2016 principalmente «a causa degli eccezionali eventi meteorologici che hanno comportato pesanti danni da gelo e grandine alle colture assicurate», si legge in una nota. Itas ha potuto anticipare i pagamenti dei danni da maltempo agli assicurati: nel 2017 ha pagato sinistri agli agricoltori colpiti, per oltre 47 milioni di euro.
Per quanto riguarda la raccolta premi, nei danni ha superato gli 816 milioni di euro (+6%), con una crescita equilibrata tra rami auto (con una raccolta che è stata pari a 394,7 milioni di euro, +6,9%) e non auto (421,2 milioni di euro, +5,3%). A livello consolidato, il combined ratio si è attestato al 99,3% in aumento di 3,3 punti percentuali a causa dell’incremento della sinistralità causata dall’incidenza dei danni derivanti dagli straordinari eventi naturali che hanno colpito vaste zone del territorio nel nord Italia.
Nel vita, la raccolta netta ha raggiunto i 209 milioni di euro, mentre l’ammontare delle riserve matematiche è stato di 2,1 miliardi di euro (+8,3%).
Il patrimonio netto del gruppo Itas è ammontato a 404 milioni di euro, in aumento di oltre 28 milioni rispetto al precedente esercizio (+7,5%).
LA CAPOGRUPPO ITAS MUTUA – I premi di esercizio della capogruppo Itas Mutua hanno raggiunto i 785 milioni di euro (+5,7%). L’utile d’esercizio è ammontato a 2,2 milioni di euro contro i 6 milioni di euro dell’esercizio 2016, un risultato influenzato dalla riduzione del saldo tecnico di circa 9 milioni su cui hanno inciso in particolare i danni derivanti dagli eventi naturali verificatisi nel corso del 2017.

LE PAROLE DI AGRUSTI – In un contesto industriale caratterizzato dai gravi danni causati dagli eventi naturali che hanno in particolare colpito il Trentino-Alto Adige e «in un difficile momento della vita della nostra società», ha dichiarato il direttore generale Raffaele Agrusti, «siamo riusciti a chiudere l’esercizio con un utile consolidato di quasi 12 milioni grazie anche ai risultati di una politica di riduzione del profilo di rischio finanziario della compagnia che abbiamo portato a termine nei primi mesi di questo anno. Abbiamo rafforzato in questo modo il nostro patrimonio e il nostro solvency ratio riducendone al contempo la sua intrinseca volatilità. Ora», ha affermato Agrusti, «ci aspettano le sfide che ci siamo dati col piano industriale volte all’ulteriore rafforzamento del nostro solvency ratio, del raggiungimento di adeguate performance tecniche sia nei danni che nel vita, a una disciplinata gestione del capitale nell’interesse in particolare dei nostri soci assicurati nei confronti dei quali il piano mira a massimizzare e trasferire il valore generato dalla compagnia». (fs)
© RIPRODUZIONE RISERVATA