Nel vita si è registrato un incremento della raccolta premi del 31%. Nei danni i premi calano a 470 milioni di euro. Il combined ratio passa dal 92,7% al 94,2%.
Aviva Italia ha chiuso l’esercizio relativo al 2017 con un utile netto in aumento (+7,7%) a 76 milioni di euro, un capitale (538 milioni di euro) in crescita del 37% rispetto al 2016 e un dividendo versato alla capogruppo pari a 90 milioni di euro (stabile).
Nel ramo vita, la raccolta netta ha registrato un incremento del 31% raggiungendo i 2,7 miliardi di euro, portando il valore degli asset under management a 25,5 miliardi di euro (+11,8%). Il valore attuale dei premi di nuova produzione è stato pari a 5,26 miliardi di euro (+19%).
I prodotti multiramo, in particolare, hanno segnato una crescita del 76%, e rappresentano il 23% del valore attuale dei premi di nuova produzione. L’andamento positivo è stato segnato anche dai prodotti pensionistici (+90%) e dalle protection (+15%). Il valore del new business, calcolato con le metriche Solvency II è più che raddoppiato attestandosi a 204 milioni di euro (+103%).
Nel segmeno danni, la raccolta premi ha raggiunto i 470 milioni di euro (nel 2016 i premi netti erano stati 482,4 milioni). In particolare, Aviva è cresciuta nei rami elementari del 3,7%, mentre il motor ha registrato un calo dell’8% dovuto «sia all’andamento ciclico del mercato che alla strategia di Aviva», si legge in una nota della compagnia. Il Cor si è attestato a 94,2% (92,7% nel 2016).
«Il 2017 ha visto un significativo rafforzamento della posizione patrimoniale di Aviva in Italia associato a una forte crescita del business vita legato sia allo sviluppo del canale di consulenti finanziari, sia alla solida performance dei partner bancari», ha commentato Ignacio Izquierdo, ceo di Aviva in Italia. «Relativamente ai danni, in un mercato sotto assicurato, stiamo ribilanciando il comparto a favore dei rami elementari. Vediamo un grande futuro per Aviva in Italia». (fs)
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