Le stime si riferiscono al primo semestre 2017 e mostrano, tra l’altro, una situazione stabile per quel che concerne l’utile netto di esercizio.
Come sono, nel complesso, i conti economici delle assicurazioni italiane? L’Ania ha fatto una stima della situazione al termine del primo semestre 2017, evidenziando come, in generale, l’utile netto di esercizio sia in linea con l’analogo periodo del 2016. Sia nel settore danni, sia in quello vita, il risultato tecnico è stato pari a 1,7 miliardi di euro; in particolare, per il danni è lo stesso risultato ottenuto nel primo semestre 2016, mentre per il vita il calo è pari a circa 300 milioni di euro.
Il risultato della gestione non tecnica è stato pari a 0,1 miliardi di euro (-0,2 miliardi di euro nel 2016), contribuendo al raggiungimento dell’utile netto (dopo le tasse) pari a 3,5 miliardi di euro a fine giugno 2017 (uguale a quello di fine giugno 2016).
VITA – Per quanto riguarda il settore vita, alla contrazione dei premi contabilizzati registrata nella prima metà del 2017 (-10,1%, -5,6 miliardi di euro) si è aggiunto anche l’aumento degli oneri per sinistri (+10,8%, +3,5 miliardi di euro); ne è conseguito un flusso netto di raccolta in forte calo, ma che rimane comunque ampiamente positivo e pari a 15,1 miliardi di euro (-9,1 miliardi rispetto ai 24,2 miliardi di giugno 2016); se a questo si aggiunge un aumento dei proventi netti da investimento (che crescono di 3,6 miliardi) e una minore variazione delle riserve tecniche (in riduzione di circa 5 miliardi di euro da 25 a 20 miliardi a fine giugno 2017), si arriva a una variazione negativa del risultato di 300 milioni di euro.
DANNI – E veniamo al risultato tecnico del settore danni, che è rimasto stabile rispetto a giugno 2016 a 1,7 miliardi per effetto di un’invarianza di tutte le componenti del conto (ricavi e costi). Il rapporto sinistri a premi (loss ratio) relativo alla sola generazione corrente (escludendo quindi la sufficienza/insufficienza delle riserve relative a sinistri degli esercizi precedenti) è risultato in lieve deterioramento (da 53,9% nel giugno 2016 a 54,8% nel giugno 2017). C’è da evidenziare che questo indicatore non considera gli importi a riserva per i sinistri accaduti e non ancora denunciati e, relativamente al ramo Rc auto, la contribuzione al fondo di garanzia vittime della strada: queste due voci incidono mediamente per circa il 15%-20% dei premi a fine anno.
Il ramo che mostra il peggioramento più marcato del loss ratio è quello incendio per il quale l’indicatore passa da 44,5% a 51,9%; per quanto riguarda il ramo Rc auto, il loss ratio è passato da 66,5% a 67,3%, mentre il risultato tecnico da 320 milioni a 250 milioni. (fs)
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