martedì 04 Novembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

MENEGHETTI AGLI AGENTI UNIQA: «IL NUOVO MODELLO CHE CI VEDE INSIEME A ITALIANA? E’ QUANTO DI MEGLIO SI POSSA TROVARE NELLA DISTRIBUZIONE»

Nel corso dell’ultimo roadshow di ottobre, il presidente del consiglio di gestione di Uniqa Life e amministratore delegato di Uniqa Assicurazioni e Uniqa Previdenza ha avuto modo di approfondire alcuni aspetti del passaggio delle compagnie in Reale Group. «I nostri caratteri distintivi? Saranno preservati e valorizzati».
   

«Dopo l’acquisizione delle attività assicurative italiane di Uniqa da parte di Reale Group abbiamo cominciato a lavorare insieme con i colleghi di Reale e di Italiana e abbiamo cercato di trovare un modello che fosse in grado di creare qualcosa di nuovo sul mercato, ma nel contempo che preservasse e valorizzasse tutti i caratteri distintivi che siamo riusciti a costruire nel tempo. Credo che oggi si possa dire di aver individuato il modello giusto». Le parole sono di Michele Meneghetti (foto a lato), presidente del consiglio di gestione di Uniqa Life e amministratore delegato di Uniqa Assicurazioni e Uniqa Previdenza. Il recente giro d’Italia di 8 tappe, che si è svolto fra il 3 e il 30 ottobre scorsi (quasi mille presenze, in tutto), ha rappresentato l’occasione giusta per presentare agli agenti Uniqa i dettagli dell’integrazione in Reale Group e approfondire la conoscenza reciproca. (Nella foto sotto, la tappa di Roma)  

Agli incontri hanno preso parte i vertici sia di Uniqa, sia di Italiana Assicurazioni (dove Uniqa sta confluendo). Proprio Meneghetti ha avuto il compito di spiegare agli agenti Uniqa alcuni aspetti e di ritornare su alcuni concetti. «Sin dall’inizio, il nuovo percorso intrapreso ha trovato la mia completa adesione», ha detto. «Sono convinto che il punto di atterraggio del modello (quello, cioè, che vedrà sotto lo stesso cappello gli agenti Uniqa e quelli di Italiana, ndr), che sarà attivo dall’inizio del 2019, è quanto di meglio si possa trovare sul mercato della distribuzione».

Meneghetti ha ricordato alla rete il perché la casa madre austriaca Uniqa ha ceduto le attività italiane: «La casa madre ha sostenuto ripetutamente e dichiarato pubblicamente che la strategia di lungo periodo si focalizza sullo sviluppo delle attività nell’Europa centro-orientale e nel presidio delle quote di mercato in Austria. Lo sviluppo sostenuto delle attività in Italia, in particolare nei rami vita, e il conseguente forte assorbimento di capitale a seguito dell’introduzione della normativa Solvency II, non si conciliava con la strategia di lungo termine della società e ha portato la capogruppo alla decisione di effettuare un’azione di derisking e di concentrare le risorse di capitale sulla strategia core del gruppo».

Quello che è successo dopo è noto, con l’interesse da parte di diverse figure di operatori, tra cui compagnie assicurative e fondi di investimento.

Alla fine la scelta è caduta su Reale Group. «A parte le considerazioni di carattere economico, è stato determinante capire che Reale ha visto nell’acquisizione una opportunità di carattere industriale e non finanziaria, con  un solido progetto di integrazione, di valorizzazione delle risorse e delle competenze specifiche», ha tenuto a precisare Meneghetti.

E Uniqa porta in dote numeri interessanti: 510.000 clienti, 914 intermediari, tra cui 20 istituti di credito, agenti di assicurazione, broker e reti di promotori. «Si tratta di un gruppo di dimensioni medie, ma con una articolazione distributiva in grado di affrontare i tempi che stiamo vivendo», ha osservato Meneghetti. «Grazie agli investimenti in tecnologia abbiamo messo in piedi un modello snello, con una capacità di servire i diversi canali in modo non oneroso e veloce nei tempi di reazione. Abbiamo un portafoglio di prodotti vita in Italia che è un po’ lo stato dell’arte di questo comparto nel nostro Paese. La vocazione di Uniqa è sì più vita che danni, ma nell’ambito di quest’ultimo settore abbiamo una expertise molto forte per esempio sulla malattia a vita intera. Sono questi gli elementi che hanno reso appetibili le nostre compagnie».

Fabio Sgroi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN COPERTINA