sabato 06 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

INNOVAZIONE TECNOLOGICA: GLI AGENTI LA VIVONO COSI’

Una indagine condotta da Innovation Team evidenzia la diversità di opinioni su quella che rappresenta una sfida per questa categoria professionale. C’è chi la vede in modo positivo e chi no.  

L’innovazione tecnologica: come viene vissuta dagli agenti? La recente indagine condotta da Innovation Team, società di consulenza e di ricerca, dal titolo Il cambiamento dell’intermediazione assicurativa e il punto di vista degli agenti, svolta con la collaborazione dei gruppi aziendali agenti, ha analizzato anche questo aspetto.

E i dati della ricerca hanno evidenziato come questa sfida sia vissuta dagli agenti ancora «con una forte ambivalenza di fondo» e cioè da una parte «la tecnologia è una minaccia di disintermediazione», dall’altra è «anche una opportunità per il recupero di efficienza».

Nel dettaglio, il 69,6% degli agenti intervistati teme che la creazione di canali sempre più stretti e diretti tra cliente e compagnia porti a un rischio di venire disintermediati: secondo quanto evidenzia l’indagine, anche le iniziative intraprese recentemente da alcune compagnie e finalizzate all’integrazione tra rete agenziale e piattaforme on line (per esempio sistemi di canalizzazione dei clienti in agenzia) «sono più spesso viste dagli agenti come una minaccia che non come un’opportunità per sviluppare nuovo business». Oltre la metà degli agenti (54,6%), inoltre, vede nello sviluppo tecnologico «le premesse di una “commoditizzazione” dell’offerta assicurativa e dunque di una perdita del valore della consulenza». C’è anche un 54,4% che teme la riduzione del traffico in agenzia.

Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. Gli agenti, sottolinea Innovation Team, «non possono non riconoscerne le potenzialità»: il 54,7% pensa alla tecnologia «come leva per ottimizzare il carico gestionale a proprio carico (con tempo in più da dedicare alla vendita)» e addirittura l’80,8% come «strumento per creare relazioni più frequenti, e dunque potenzialmente più stabili, con i propri clienti».

Insomma le opinioni sono diverse e anche molto distanti tra loro. Innovation Team ha individuato cinque gruppi: ci sono gli agenti entusiasti (19,5%, «vedono un impatto positivo sia sulla propria professione sia sull’organizzazione dell’agenzia: la tecnologia come leva imprescindibile per costruire un nuovo modello di agenzia»), i confidenti (35,1%, «ritengono che con le nuove tecnologie l’agenzia possa recuperare efficienza e l’agente rimanere figura di riferimento per il cliente»), gli obbligati (14%, «riconoscono che il processo tecnologico è irreversibile e che porterà a un recupero di efficienza, con la conseguenza però di indebolire la centralità e l’autorevolezza dell’agente»), i nostalgici (8,1%, «l’innovazione tecnologica potrebbe anche rendere le agenzie più efficienti, ma l’effetto sarà la disintermediazione») e i resistenti (23,3%, «vede nella tecnologia un fattore di inevitabile declino per la propria figura: nel migliore dei casi, potrà essere sfruttata solo per avere relazioni più frequenti con i clienti»).

Fabio Sgroi

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