Il nuovo amministratore delegato del gruppo Cattolica getta le basi per il nuovo piano industriale.
Non perde tempo Alberto Minali (nella foto), che dal 1° giugno scorso è il nuovo amministratore delegato del gruppo Cattolica Assicurazioni. Anche perché c’è un piano industriale (2018-2020) che incombe e ogni tassello deve essere messo al posto giusto. L’ex manager di Generali nei giorni scorsi ha incontrato sia i rappresentanti dei gruppi aziendali agenti in seno al gruppo Cattolica, sia quelli delle OO.SS.
L’incontro con gli agenti, che si è tenuto lo scorso 27 luglio a Verona, era stato caldeggiato dallo stesso Minali attraverso una lettera nella quale aveva manifestato l’intenzione di organizzare al più presto una riunione, più che altro conoscitiva, con i vertici del Gruppo agenti Cattolica, del Gruppo agenti Cattolica Duomo UniOne, del Gruppo agenti UniOne, del Gruppo agenti Fata, dell’Associazione agenti Tua Plurimandatari Riuniti e di Agenti uniti Tua. Il che, come, riportato, è avvenuto la settimana scorsa.
Una riunione molto attesa da parte delle rappresentanze agenziali, intente a capire come intende muoversi la compagnia chiamata a definire il nuovo piano industriale triennale. L’occasione è servita per conoscersi, in un momento che lo stesso Minali ha definito di cambiamento e di avvio di una nuova fase, con la quale si vuole rilanciare il gruppo veronese. Puntando, tra l’altro, ancora sulla centralità degli agenti.
Minali ha incontrato (il 24 luglio scorso) anche i rappresentanti delle OO.SS., in particolare i segretari nazionali e i coordinatori di gruppo. Durante la riunione è stato approfondito il piano di rilancio industriale. Secondo quanto comunicato dalle OO.SS. in una nota, in apertura Minali ha illustrato le linee guida che caratterizzeranno il piano di rilancio del Gruppo: «salvaguardia dei livelli occupazionali e dei poli territoriali di Verona, Milano e Roma; trasformazione dei contratti di somministrazione in contratti a tempo indeterminato; maggiori investimenti nella formazione; sistemi incentivanti su reale base meritocratica; conferma della centralità del modello agenziale, del canale di bancassicurazione e sviluppo nel campo agroalimentare anche attraverso il rapporto con Coldiretti; smart working».
Le OO.SS. hanno «unitariamente apprezzato» quanto esposto da Minali, compresa «la nuova modalità di approccio con il sindacato, con particolare riferimento alla centralità del dialogo sociale, alla tenuta dei livelli occupazionali e alla scelta strategica di operare con contratti di lavoro stabili».
Fabio Sgroi
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