Se ne è parlato nel corso di un incontro che ha visto seduti allo stesso tavolo l’Ivass, l’Ania e le associazioni dei consumatori.
Rafforzare il funzionamento e l’efficacia dell’istituto della conciliazione paritetica per i sinistri Rc auto. Ivass, associazioni dei consumatori e Ania si dicono convinti che bisogna fare di più. È quanto è emerso nel corso di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi a Roma. La discussione sulla conciliazione si è incentrata sulle cause del limitato ricorso alla procedura di conciliazione (riconducibili essenzialmente alla scarsa conoscenza dell’istituto da parte dei consumatori e ai comportamenti prevalentemente da loro assunti) e sulle possibili azioni da intraprendere per promuoverne lo sviluppo. Nel corso del 2013 e nei primi otto mesi del 2014 la procedura è stata attivata solo in 180 casi, a fronte di 3 milioni di sinistri, il 10% circa dei quali si trasforma in contenzioso.
L’Ivass, in particolare, ha suggerito due possibili direttrici di intervento. La prima punta a «rafforzare l’informazione verso l’utenza consegnando all’assicurato, in fase di stipula della polizza, unitamente al modulo Cai, un foglio informativo che illustri in modo sintetico la procedura e le sue modalità operative nonché individuando più incisive forme di diffusione delle informazioni relative a tale strumento». La seconda è «volta a conciliare le esigenze di confronto diretto con la controparte avvertite dagli assicurati con quelle di agevolare le modalità di accesso alla procedura ampliandone i punti di accesso. Fermo restando la possibilità degli assicurati di rivolgersi direttamente all’associazione dei consumatori per l’inoltro delle richieste, si è proposto di coinvolgere nella fase di raccolta delle richieste anche le imprese, che provvederebbero poi a trasmetterle alle associazioni cui l’utente ritiene di conferire il mandato».
In questo modo, secondo l’istituto di vigilanza, si avrebbe la possibilità di «sfruttare l’ampia rete distributiva di cui le imprese dispongono». È stato anche prospettato il ricorso al canale postale per l’invio delle richieste. Sia l’Ania, sia le associazioni dei consumatori hanno valutato positivamente il piano organico di interventi prospettato dall’Ivass. (fs)
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