È quanto evidenzia l’edizione 2017 della Global risk management survey del broker Aon. A livello glabale, i manager delle aziende temono di più i danni a reputazione e brand.
Non solo gli aspetti economici, demografici e geopolitici, ma anche il veloce avanzamento tecnologico. Fattori che stanno trasformando i tradizionali rischi con cui le aziende internazionali erano solite confrontarsi in passato, determinando la necessità di interventi urgenti e una maggiore complessità da gestire. Lo evidenzia la Global risk management survey 2017, studio biennale sui principali rischi percepiti per il business, condotto dal broker mondiale Aon.
Giunta alla sesta edizione e condotta in 64 Paesi interpellando 1.843 manager (+30% rispetto all’edizione del 2015) di aziende pubbliche e private appartenenti a 33 settori, l’indagine ha messo in evidenza come il danno reputazionale all’azienda/brand sia il rischio principale percepito per le aziende a livello globale. Mentre i casi di prodotti difettosi, le pratiche di business fraudolente o episodi di corruzione continuano a rappresentare delle forti minacce per la reputazione di un’azienda, i social media ne hanno ulteriormente amplificato l’impatto, rendendole ancora più vulnerabili.
In Italia, i manager che hanno partecipato alla survey di Aon sono stati 390 e per loro si posiziona al primo posto la crisi economica/lenta ripresa, seguita dai danni a reputazione/marchio, dall’aumento della concorrenza, dalla responsabilità degli amministratori, dalla mancata capacità di innovare/soddisfare i bisogni dei clienti, dalla responsabilità verso i terzi, dal rischio di credito della controparte (assente nella top 10 a livello globale), dai danni alla proprietà, dall’interruzione dell’attività e dai cambiamenti normativi/legislativi.
Dall’indagine condotta nell’ultimo trimestre del 2016, per il 55% in Europa, il 25% in Nord America, il 10% in America Latina, il 6% in Asia e il 5% in Medio Oriente e Africa, emerge, inoltre, che i rischi tradizionalmente non assicurabili (quali per esempio la brand reputation, la fluttuazione dei tassi di interesse ecc.) stanno diventando ancora più volatili e difficili da gestire e mitigare.
E il cyber crime? Ha registrato una decisa scalata nella classifica a livello globale, portandosi dalla nona alla quinta posizione nell’edizione 2017. Il cyber crime rappresenta oggi la principale preoccupazione per le aziende del Nord America, dal momento che la frequenza di attacchi informatici sta aumentando e i piani per la loro gestione sono diventati sempre più complessi, a causa della regolamentazione e l’obbligo di informativa.
Questo trend di comunicazione obbligatoria si riscontra a livello internazionale, per esempio in Europa con i regolamenti di protezione dei dati dell’Unione Europea che entreranno in vigore nel 2018. Le preoccupazioni in ambito di sicurezza informatica continueranno, quindi, a essere di grande rilevo per le aziende.
I rischi legati alle incertezze politiche, che nella passata edizione erano al 15esimo posto, sono rientrati nella top 10 in nona posizione. Allo stesso tempo la prontezza nell’affrontare i rischi è diminuita, passando dal 39% del 2015 al 27% attuale. Da notare che i Paesi delle economie più avanzate, che tradizionalmente erano associati alla stabilità politica, sono percepiti come nuove fonti di volatilità e incertezza, costituendo una preoccupazione per le aziende, specialmente per quelle operanti nei mercati emergenti. Inoltre, secondo l’edizione 2017 della Risk Map di Aon relativa a rischi politici, terrorismo e violenza, il protezionismo nel commercio è in aumento, mentre gli episodi di terrorismo e di violenza legati ad avvenimenti politici sono i più alti che si siano registrati dal 2013.
Le nuove tecnologie e l’innovazione sono un rischio emergente che al momento i manager interpellati classificano al 20esimo posto, ma che vedono entrare nella top 10 dei rischi entro il 2020. Con la recente adozione di nuove tecnologie, come per esempio i droni, le automobili senza guidatore e la robotica/automazione avanzata, le aziende hanno acquisito una maggiore consapevolezza dell’impatto dell’innovazione.
Ecco quale è la top 10 dei rischi dell’edizione 2017 a livello globale: 1. Danni a reputazione/brand; 2. Crisi economica/lenta ripresa; 3. Aumento della concorrenza; 4. Cambiamenti normativi/legislativi; 5. Cyber crime/pirateria informatica/virus informatici/codici malevoli; 6. Mancata capacità di innovare/soddisfare i bisogni dei clienti; 7. Incapacità di attrarre o trattenere i talenti; 8. Interruzione dell’attività, 9. Rischio politico; 10. Responsabilità verso terzi. (fs)
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