Il presidente dell’associazione di categoria brokers di assicurazioni e riassicurazioni, Luigi Viganotti, invita le altre associazioni degli intermediari a vigilare affinché la direttiva europea sulla distribuzione venga recepita nel modo giusto.
La nuova direttiva europea sulla distribuzione assicurativa (Idd) è una delle tematiche che sta in cima ai pensieri di Acb, l’Associazione di categoria brokers di assicurazioni e riassicurazioni. «La mia opinione è che questa direttiva, se recepita nel modo giusto, sarà un qualcosa di positivo per noi», ha detto Luigi Viganotti, presidente dell’associazione, a tuttointermediari.it. «L’occasione, infatti, è propizia per riqualificare la nostra professione e far comprendere all’opinione pubblica cosa significhi il ruolo dell’intermediario. Noi intermediari abbiamo una grande opportunità e siccome la direttiva europea dà la possibilità agli Stati membri di recepire la norma interpretandola in funzione delle reali esigenze del mercato locale, ecco che noi, come associazioni di categoria, dobbiamo vigilare, stare molto attenti e lavorare con i politici per recepirla nel modo giusto».
Il legislatore europeo ha inteso fare un passo in avanti dal momento che dalla direttiva sulla intermediazione Imd2 si è passati a quella sulla distribuzione, anche se la parola «distributore» a Viganotti non piace molto: «noi broker siamo professionisti e come tali vorremmo essere riconosciuti, svolgendo un’attività anche di risk manager».
Su una cosa, però, il presidente di Acb, non ha dubbi: quello che dovrà risultare chiaro con questa nuova normativa Idd è che le regole devono valere per tutti, intermediari e distributori. Per Viganotti il principale rischio che si corre è che ci siano figli e figliastri e che le regole non valgano per tutti gli iscritti alle sezioni del Rui. Se tutti sono identificati come distributori allora devono seguire le stesse regole, dalle compagnie fino alla banca, dall’intermediario finanziario al concessionario auto. «Se non si arriverà a questo vorrà dire che il mercato non sarà parificato e saremo su binari diversi», dice Viganotti.
Sempre a proposito di Idd, tutte le associazioni di categoria dei broker e degli agenti, compresa Acb, hanno lamentato l’intervento definito «prematuro» dell’Ivass che ha voluto precorrere i tempi con una lettera al mercato relativa proprio al recepimento della nuova direttiva. Il principale rischio, ha commentato Viganotti, è quello di trovarsi di fronte a una normativa che può essere cambiata tra qualche mese, visto che a oggi non si dispone ancora degli atti delegati che devono arrivare dalla commissione di Bruxelles e che dovranno produrre la normativa secondaria e di conseguenza definire le regole del gioco.
L’Ivass è inoltre intervenuta sulle disposizioni relative ai requisiti organizzativi in materia di governo e controllo del prodotto (Product Oversight and Governance arrangements – POG) previste dall’articolo 25 della direttiva Idd, che introduce in capo a produttori e ai distributori che realizzano prodotti assicurativi obblighi di product governance. Per Viganotti «quello del Pog è un aspetto importantissimo, che può in qualche modo cambiare le regole del gioco degli intermediari. Sicuramente le compagnie devono strutturarsi in modo adeguato e da ora e creare i prodotti attraverso ricerche di mercato. Quale è il risvolto per noi? Che le compagnie avranno la possibilità di decidere a chi affidare questi prodotti per distribuirli sul mercato, anche nell’ambito della loro rete distributiva…».
Fabio Sgroi
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