giovedì 16 Ottobre 2025

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AVIVA ITALIA INTERROMPE IL RAPPORTO CON ANDREA AMADEI

Il ceo Phil Willcock ha annunciato una nuova organizzazione interna, escludendo di fatto il ruolo di chief operating officer, incarico ricoperto da febbraio scorso dal manager romagnolo.
 

Andrea Amadei (nella foto) non ricopre più la carica di chief operating officer di Aviva Italia. È quanto comunicato alla rete agenziale, nella giornata di ieri, da Phil Willcock, amministratore delegato di Aviva Italia Holding. Poche righe nelle quali il ceo ha parlato di «nuova organizzazione» che fa venire meno il ruolo di coo e che quindi esclude Amadei che da ieri «lascia Aviva».

Negli ultimi anni il contributo di Amadei alla crescita della compagnia britannica nel nostro Paese è stato significativo. Romagnolo, Amadei approda in Aviva Europe nel maggio del 2009 dopo una esperienza maturata in Accenture. A lui viene affidato il ruolo di It application director. A luglio 2012 è nominato coo di Aviva Italia, carica ricoperta fino a marzo del 2015. A seguito dell’uscita del distribution e marketing director Michele Colio, Amadei viene promosso e assume un incarico di prestigio: con riferimento al canale agenti e broker, Aviva affida a lui il compito di «migliorare ulteriormente in termini di qualità e velocità del servizio portando sotto un’unica guida le iniziative commerciali e le attività di underwriting e gestione sinistri». Diventa così il principale interlocutore della rete agenziale, fino a ricoprire l’incarico di general insurance director & chief operating officer.

Sotto la sua guida, Aviva Italia chiude il 2016 registrando «eccellenti performance», indicatori chiave «mai registrati in passato» e un rapporto di collaborazione con gli agenti molto stretto.

All’inizio del 2017 il ceo Willcock annuncia una nuova riorganizzazione ai vertici della compagnia, affidando l’incarico di general insurance director a Vittorio Giusti e nominado Amadei chief operating officer con focus sulla funzione operations e cioè semplificazione dei processi e snellimento della burocrazia. La rete agenziale resta li per li spiazzata; qualcuno vede questa decisione quasi come un declassamento per il manager romagnolo, che a fine marzo scorso, durante la convention di Aviva, spiega nei minimi dettagli cosa vuole fare l’impresa nel digital: 80 giorni dopo l’evento di Riccione, la sua avventura in Aviva finisce.

Fabio Sgroi

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