venerdì 24 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

LO SNA SCRIVE AL CDA DEL FONDO PENSIONE AGENTI, MA NESSUN PASSO INDIETRO

Il Sindacato nazionale agenti attende un pronunciamento dei vertici del Fondo a proposito dell’offerta dell’Ania, giudicata «irricevibile». Ma quanto conta la risposta dei consiglieri dell’Fpa?

Il Sindacato nazionale agenti vuole conoscere quale sarà la decisione del consiglio di amministrazione del Fondo pensione agenti. La richiesta è stata fatta attraverso una lettera a firma del suo presidente Claudio Demozzi e del componente dell’esecutivo nazionale Francesco Libutti.

Presidio Sna Roma 6 ottobre 2014Nella missiva indirizzata al Cda e inviata per conoscenza ad Ania e Unapass, lo Sna ha confermato la «volontà di mantenere l’essenza istituzionale del Fondo pensione agenti, basata su principi mutualistici e solidaristici, da sempre condivisi dalle parti sociali», sottolineando il fatto che con l’offerta dell’Ania «il disavanzo prospettico verrebbe coperto al 98% dagli agenti e al 2% dalle imprese; anche per questo la medesima è stata considerata irricevibile e insufficiente da Sna e Unapass nelle missive dell’8 agosto ultimo scorso».

Demozzi e Libutti hanno chiesto al consiglio di amministrazione del Fondo un pronunciamento sull’offerta dell’Ania, «considerando, altresì, ulteriori diverse ipotesi di riequilibrio prospettico del Fondo che rispettino principi di equità». Lo Sna, però, non intende indietreggiare di un centimetro se è vero che nella lettera precisa: «tale vostro contributo, se condiviso, sarà adeguatamente sostenuto da Sna anche in sede politica e istituzionale». Già, «se condiviso». E in caso di non condivisione cosa accadrà? Lo spiega la parte finale della lettera, dove lo Sna si riserva «comunque, ogni ulteriore azione tesa alla tutela sindacale della categoria e del ruolo istituzionale del Fondo».

Una dichiarazione che sa tanto di avvertimento per il Consiglio di amministrazione del Fondo, che è composto da sei membri equamente distribuiti fra rappresentanti delle imprese e degli iscritti (il consiglio è oggi presieduto da Francesco Pavanello, coadiuvato dal vicepresidente Roberto Manzato e dai consiglieri Paolo Bullegas, Sergio Giovanardi, Tommaso Montelli e Pietro Negri, subentrato lo scorso 22 aprile al dimissionario Francesco Nanni).

Dunque la situazione resta delicatissima e ben lontana da una soluzione condivisa da tutte le parti. I prossimi giorni saranno decisivi. (Nella foto, un momento del presidio organizzato dallo Sna a Roma lo scorso 6 ottobre)

Fabio Sgroi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN COPERTINA