mercoledì 10 Settembre 2025

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GRUPPO AGENTI CATTOLICA SHOCK A QUASI DUE MESI DAL CONGRESSO ELETTIVO: IL PRESIDENTE COCCATO SI DIMETTE. ECCO PERCHE’

Decisione clamorosa da parte del presidente della rappresentanza agenziale (e la compagnia non c’entra). Risultato? Stop alle attività (solo ordinaria amministrazione), vertici e consiglio direttivo azzerati e ripercussioni anche sull’accordo integrativo. Adesso la palla passa in mano al collegio dei probiviri. Coccato difende il suo gesto, che definisce «corretto» perché…

 

Bruno CoccatoTerremoto in casa del Gruppo aziendale agenti Cattolica. Il presidente Bruno Coccato (nella foto a lato), dopo 10 anni di mandato, ha deciso di rassegnare le dimissioni, non senza polemiche. Una decisione presa «concordemente» con la sua squadra. Un gesto che ha prodotto effetti a catena, con la decadenza sia della giunta esecutiva, sia dell’intero consiglio direttivo.Tutto questo a quasi due mesi dal congresso elettivo che avrebbe dovuto svolgersi alla fine del prossimo mese di maggio in Sicilia. Coccato, dunque, ha gettato la spugna e rimesso il mandato al collegio dei probiviri che a questo punto convocherà le assemblee elettive.

Ma cosa ha spinto Coccato a prendere questa decisione clamorosa? Il presidente, nella giornata di oggi, ha scritto una lettera agli associati al gruppo agenti motivando la sua scelta. Una decisione che Coccato ha definito «forte», ma allo stesso tempo «corretta, perché i fatti e gli accadimenti degli ultimi mesi e soprattutto degli ultimi giorni, ai quali subdolamente anche alcuni componenti di Direttivo si sono prestati, probabilmente non a tutti compiutamente noti, mi hanno profondamente colpito e amareggiato».

Un mandato concluso in anticipo di pochi mesi «esclusivamente non perché la mia età non mi consenta di proseguire, non perché non abbia la struttura o l’esperienza per continuare, non perché come qualcuno barando dice non abbia i numeri a favore, non perché la mia squadra non mi segua o non avessi già comunicato il rinnovo della stessa, non perché non abbia o non abbiamo progetti e idee innovative», ha voluto sottolineare Coccato nella lettera, aggiungendo che «non mi interessa vincere a un congresso che rischia comunque di produrre fratture per poi dovermi confrontare con persone che abusano del loro ruolo per trasferire concetti alterati agli inconsapevoli colleghi della loro regione per ricavarne un pensiero condiviso finalizzato ai loro interessi. La nostra forza è sempre stata quella di risolvere i problemi, l’aver messo in campo idee rendendole operative, aver presidiato le nostre attività, aver fatto crescere le agenzie…tutto ciò che in questi dieci anni si è verificato».

ATTACCHI PERSONALI «SCONSIDERATI, IRRESPONSABILI E FALSI» – Coccato ha fatto riferimento ad «attacchi personali sconsiderati, irresponsabili e falsi perché privi di ogni fondamento, agli uomini della mia squadra, mascherati da finto buonismo di facciata ma alimentati con un passaparola viscido e con notizie volutamente artefatte o addirittura costruite, sono stati solo il preludio a una strategia determinata a denigrare e tentare di delegittimare le persone, finalizzata a prenderne il posto, che ha avuto come ultimo obiettivo la mia figura, sia come presidente, ripeto, che come uomo e agente».

Coccato ha ritenuto inoltre «inaccettabile l’uso strumentale di vecchia scuola» delle norme statutarie «per non permettere alla mia persona, in qualità di presidente, di partecipare alle Regionali». Umbria, Abruzzo, Molise, Liguria, Toscana, Lombardia, Sardegna, Puglia, Basilicata, secondo quanto si legge nella lettera, hanno fatto partire «contestualmente e per lo stesso giorno, il 12 aprile 2017, la convocazione delle Regionali elettive».

congresso-gaa-cattolica-lazise-2016Non solo. «Dover subire senza reagire il deprecabile uso dei social con frasi e riferimenti farneticanti, offensive, laide e squallide, portate da chi avrebbe molti motivi, uno in particolare, per non provocare, per cercare di far dimenticare cose che molti colleghi non conoscono ma sono impresse nella memoria di molti e, soprattutto, negli atti, è secondo me dimostrazione di amore verso il Gruppo», scrive Coccato. «Difficile sopportare l’ironia, che attraverso la chat nel gruppo di whatsapp appositamente creato ha fatto circolare anche il candidato presidente, quel “Collega maturo, ma nel pieno della sua vigoria intellettuale ed imprenditoriale, che si propone per un rinnovamento non più procrastinabile” (preso dal commento social su Fb di cui sopra) dal quale mi sarei aspettato però, coerentemente con il dichiarato nei vari incontri, che avesse ripreso i “suoi” uomini e si limitasse, come affermato, ad un confronto dialettico e sui contenuti». (Sopra, i vertici del Gruppo agenti Cattolica all’ultimo congresso che si è svolto a Lazise)

Fatti, quindi, riconducibili anche al congresso elettivo che, come specificato in precedenza, avrebbe dovuto svolgersi a fine maggio.

«NON POSSO ACCETTARE OFFESE E DERISIONE DA NESSUNO» – Coccato nelle lettera si difende. «Considerata la mia storia che parla per me, la mia dignità sia come uomo che come padre e la mia onestà, non posso accettare offese e derisione da nessuno, tanto più da chi non se lo può permettere.  Come presidente non ho avuto il piacere di poter discutere del mio operato. Sono costretto a difendermi dalle insinuazioni legate alla mia età e alla longevità mia e dei miei uomini all’interno del Gruppo Agenti, che in condizioni di onestà intellettuale verrebbero lette come sinonimo di garanzia di risultati ed esperienza. Come agente, mi amareggiano le motivazioni addotte e mi preoccupano queste derive che portano allo sfascio e non alla costruzione».

L’ormai ex presidente del Gruppo agenti Cattolica conclude in anticipo il suo mandato perché «credo che un’associazione che si ritenga matura debba vivere di scontri costruttivi, di scambio anche vigoroso di idee, di capacità di sintesi, di forza che riceve dai propri iscritti e dalla propria organizzazione» e perché «profondamente deluso da atteggiamenti falsi da parte di qualcuno perché ritengo che fare Gruppo sia prima di tutto onestà intellettuale e rispetto delle persone. Ora tutto questo, l’aver saputo meritare stima e rispetto, peso e considerazione, che inevitabilmente vale anche per noi, per le persone che compongono la mia squadra, e per molti anche nelle varie commissioni, che in questi anni con me sono cresciuti e si sono guadagnati sul campo i galloni della considerazione, tutto questo dicevo viene fatto squallidamente passare per “l’aver intrallazzato più per fatti personali che per il bene comune”. Ad ogni buon conto mi rivolgo a tutti coloro che in questi anni ci hanno seguito ed hanno contribuito, con il loro sostegno, a farci ottenere risultati».

ORDINARIA AMMINISTRAZIONE E ACCORDO INTEGRATIVO –  Toccherà ora agli organi previsti statutariamente guidare per l’ordinaria amministrazione il Gruppo fino a una nuova convocazione delle assemblee elettive, scrive Coccato. «Auguro ai componenti del Collegio dei Probiviri buon lavoro e al contempo ringrazio tutti per il cammino che sin qua mi avete consentito di affrontare e percorrere».

Come ultimo atto da presidente, «per senso di responsabilità», Coccato ha chiesto alla direzione della compagnia di posticipare la scadenza dell’accordo integrativo, prevista il prossimo 31 luglio, al 31 dicembre 2017. Poi ha concluso la missiva così: «Ringrazio in particolar modo e sinceramente coloro che durante questo viaggio mi hanno seriamente e correttamente criticato, aiutandomi a scoprire valori importanti anche in molti colleghi che non erano d’accordo sulle mie scelte. Ringrazio infine i miei uomini, e li conoscete… semplicemente…per tutto ciò che anche in silenzio hanno fatto per tutti noi».

Fabio Sgroi

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