martedì 09 Settembre 2025

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ACQUISIZIONI: CATTOLICA ASSICURAZIONI PRONTA A PIAZZARE IL COLPO

Per la crescita per vie esterne sono state previste risorse per circa 150-200 milioni di euro. Al momento non c’è nulla che faccia presagire possibili acquisti, ma la compagnia veronese si dice pronta a intervenire.
    

 CATTOLICA sede 2Cattolica pronta a fare acquisizioni sul mercato. La compagnia veronese farà leva su una parte delle risorse derivanti dall’aumento di capitale da 500 milioni di euro per piazzare qualche colpo. Ma solo se si presenterà l’occasione giusta. In particolare, la compagnia destinerà 100 milioni di euro per l’innovazione e le nuove tecnologie, 200-250 milioni di euro per crescere per vie interne, e 150-200 milioni di euro per la crescita per vie esterne. Quindi per possibili acquisizioni.

Giovan Battista Mazzucchelli, amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni, però, è chiaro: «Siamo attenti ai movimenti di mercato e sempre attivi nell’esaminare eventuali opportunità. In questo momento non c’è nulla di concreto, nulla che lasci intravvedere possibili operazioni che possano concludersi nel breve o medio termine. Se all’orizzonte nascerà qualcosa di interessante saremo pronti a intervenire», ha detto. Il manager ha anche confessato nel corso della conferenza stampa di presentazione del piano triennale che  «nel passato abbiamo esaminato diverse proposte, la maggior parte non si sono concluse per varie ragioni».

Ma quali caratteristiche dovrebbero avere le prede di Cattolica? «La nostra è una compagnia generalista, ma in particolare specializzata nel retail», ha affermato Mazzucchelli. «Pertanto non intendiamo intraprendere iniziative che in qualche modo snaturano il nostro modo di gestire. Certamente quello che ci può interessare sono compagnie di determinate dimensioni in grado di integrarsi perfettamente con le nostre strutture e con il nostro modo di stare sul mercato».

L’amministratore delegato di Cattolica non ha escluso la possibilità di andare all’estero, ma solo a determinate condizioni. «La nostra è una compagnia domestica e proprio per questo esperta del mercato italiano. Ciò non esclude l’eventualità di guardare all’estero. Ma non andremo da soli, in quanto sarebbe molto rischioso. Se domani dovessimo trovare un partner anche straniero che ci prenda sotto braccio accompagnandoci fuori i confini dell’Italia, attraverso per esempio una joint venture, non escluderemmo questa possibilità».

Fabio Sgroi

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