Il presidente dell’Associazione Agenti Allianz dice la sua sulle ultime iniziative lanciate dalla compagnia per sviluppare il rapporto con i clienti. E avverte: «Sul mondo social anche noi agenti dobbiamo fare la nostra parte».
Nei mesi scorsi, Allianz ha deciso di entrare nel mondo dell’e-commerce e di facebook. Nel primo caso ha reso possibile l’acquisto di una polizza Rc auto anche on line, consentendo al (potenziale) cliente di inserire la targa e la data di nascita, configurando sul web la polizza come preferisce e dando la possibilità di scegliere l’agenzia Allianz che sarà sempre a sua disposizione. Il pagamento avviene on line con carta di credito. In questo modo la polizza arriva per e-mail (anche la sera tardi, o nel week end).
Nel secondo caso, la compagnia si è impegnata a portare in modo strutturato un primo panel di agenzie sul social network facebook. La strategia della compagnia sarebbe quella di concentrare l’operatività di facebook sulle agenzie, «in quanto fulcro naturale e insostituibile della relazione con il cliente». Si tratta di due modalità attraverso le quali Allianz intende sviluppare il rapporto con il cliente. Due modalità su cui Umberto D’Andrea (nella foto), presidente dell’Associazione Agenti Allianz, ha espresso il suo punto di vista, partendo proprio dall’utilizzo dei social.
«Da alcuni mesi ci stiamo misurando con la possibilità di provare a fare business utilizzando nuovi strumenti di relazione quali e-commerce e Facebook», ha affermato in una comunicazione agli iscritti al gruppo agenti. «Ma molti sono i quesiti, i dubbi e i timori che queste parole generano in noi. Siamo destinati a essere sostituiti da un social? La compagnia vuole disintermediare e quindi eliminarci? Il cliente preferirà la rete a un gente?». Di fronte a questi interrogativi D’Andrea ha risposto che non sarà così, «a condizione che ognuno faccia la propria parte».
L’Associazione Agenti Allianz ha deciso di «fare la sua parte», strutturando la propria attività su due binari. Ha innanzitutto «richiesto e ottenuto dalla compagnia, garanzie che tali strumenti (e-commerce, Facebook, ndr) sarebbero stati al servizio delle agenzie tutte, senza differenziazioni, a richiesta, ovviamente, dell’agente». Ha inoltre, «consapevolmente, avviato un serrato confronto con la stessa Allianz, per fare in modo che le iniziative siano efficaci, fruibili da tutti e funzionali al business agenziale».
Ma per D’Andrea anche l’agente «deve fare la sua parte. Prenda innanzitutto coscienza che è anacronistico immaginare di estraniarsi da questo mondo, o addirittura fermarlo. Anzi rifletta sulla modalità di utilizzo dei social, una modalità che sia adatta al proprio bacino di clientela, al proprio territorio, alla propria rete di vendita».
Per questo l’Associazione «è pronta a fare la propria parte, non soltanto quindi tutelando gli interessi degli associati verso la compagnia, ma guidandoli in un percorso che agevoli le scelte imprenditoriali di ognuno». Per D’Andrea è «fondamentale misurare precisamente cosa “far fare” al social. Il social deve intensificare e velocizzare la relazione e il servizio, ma mai, dico mai, sostituire la consulenza. Può sembrare un concetto banale, ma questa è la chiave fondamentale per scongiurare il pericolo della disintermediazione, e, a mio avviso, dobbiamo rivendicare la qualità della nostra professione, più che verso la compagnia, verso il cliente. È quest’ultimo il vero obiettivo della nostra attività; raggiungiamo pure il cliente con Facebook, ma facciamogli percepire quanto vale un agente e la sua professionalità», ha concluso D’Andrea.
Fabio Sgroi
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