Nel corso di una audizione presso la Camera dei Deputati sulla situazione che riguarda la semplificazione e la trasparenza nei rapporti con gli utenti, Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania si è soffermata, fra le altre cose, sul rischio di un eccesso di documentazione (rami danni) che andrebbe contro gli obiettivi del legislatore.
Ieri, presso la Commissione permanente per la semplificazione della Camera dei Deputati, il presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina (nella foto), è stata ricevuta in audizione in merito a ciò che sta facendo il settore assicurativo sulla semplificazione e sulla trasparenza nei rapporti con gli utenti.
Farina, fra gli altri argomenti, ha dedicato un passaggio alla nuova Direttiva sulla distribuzione assicurativa (n. 2016/97/UE), che dovrà essere recepita entro il 23 febbraio 2018. «Saranno introdotti negli ordinamenti nazionali a carico di tutti i distributori di prodotti assicurativi nuovi obblighi di informazione e regole di condotta», ha ricordato il presidente dell’Ania.
«Gli obblighi già in essere sull’adeguatezza dei contratti proposti alla clientela saranno rivisti in modo che il distributore, se fornisce consulenza, offra anche una raccomandazione personalizzata spiegando il perché quel determinato prodotto incontra le richieste e le esigenze del cliente. Per i rami danni, prima della conclusione del contratto il distributore deve consegnare un documento sintetico standardizzato contenente una serie di informazioni-chiave sul prodotto (PID-Product Information Document), che peraltro si andrebbe ad aggiungere all’attuale nota informativa».
In questo modo, ha fatto notare Farina, «si incrementerebbe però la documentazione contrattuale anziché diminuirla e semplificarla, come abbiamo già segnalato all’Ivass affinché vengano assunte opportune iniziative di coordinamento».
Fabio Sgroi
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