L’obiettivo è fotografare la dimensione del fenomeno in termini di numero di polizze e capitali “dormienti” e acquisire informazioni sui processi adottati dalle imprese per verificare i decessi dei propri assicurati, identificare e rintracciare i beneficiari.
L’Ivass (nella foto, la sede) ha annunciato l’avvio di una indagine sulle polizze vita cosiddette “dormienti”, cioè quelle polizze per cui i beneficiari (spesso ignari di esserlo) non hanno richiesto, al decesso dei loro cari, alcuna liquidazione e le cui somme giacciono presso le imprese di assicurazione in attesa della prescrizione (10 anni dalla data in cui si è verificata la scadenza della polizza o il sinistro per caso morte). Si tratta di polizze caso morte (temporanee e a vita intera) e caso vita (rendite, capitali differiti, forme miste).
L’Ivass, attualmente, individua questi punti di criticità per la ricerca dei beneficiari caso morte: formulazioni usate in fase di sottoscrizione dei contratti vita per la designazione dei beneficiari caso morte troppo generiche (per esempio la formula “eredi legittimi” o “eredi testamentari”), l’assenza in Italia di un’anagrafe centralizzata nazionale consultabile dalle imprese e lo scarso ricorso di queste ultime alla ricerca «manuale» (occorrono investimenti rilevanti in termini di risorse umane).
La nuova indagine riguarda: solo le polizze individuali, tutte le forme assicurative (Tcm, vite intere, forme miste, capitali differiti, rendite differite e capitalizzazioni); le polizze scadute negli ultimi 8 anni (dal 2008 al 2015) che non risultano riscosse e relative somme assicurate; per i contratti a vita intera (per cui non vi è scadenza ma la prestazione viene pagata in caso di morte) dati specifici riguardanti polizze in vigore con antidurata elevata o con assicurati di età superiore a 90 anni.
La nuova indagine intende innanzitutto fotografare la dimensione del fenomeno in termini di numero di polizze e capitali “dormienti” e acquisire informazioni sui processi posti in essere dalle imprese per verificare i decessi dei propri assicurati, identificare e rintracciare i beneficiari.
L’obiettivo finale è quello di individuare possibili correttivi e formulare proposte, anche legislative, per rendere il sistema di ricerca dei beneficiari più efficiente e garantire che le somme vadano a chi ne ha diritto (in caso di decorrenza dei termini di prescrizione, le compagnie di assicurazione devono devolvere i relativi importi al fondo Rapporti Dormienti istituito presso la Consap).
Fabio Sgroi
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