mercoledì 10 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

GIULIO SOTTANELLI: ASSICURATORE E POLITICO…PER GENETICA

Agente Vittoria e Das a Teramo, figlio d’arte, due anni fa è stato eletto alla Camera in rappresentanza della Lista Civica per l’Italia. A tuttointermediari.it racconta la sua esperienza assicurativa e politica.
 

Sottanelli 2Dal papà ha ereditato due passioni: la politica e l’assicurazione. Oggi, Giulio Cesare Sottanelli (foto a lato), 44 anni, nato ad Arbon, in Svizzera, è uno dei pochi assicuratori che siede in Parlamento: è agente assicurativo Vittoria e Das a Teramo. In passato è stato vice sindaco a Roseto degli Abruzzi (Teramo) e vice presidente della Provincia di Teramo. Nel 2012 si è candidato in Abruzzo come capolista alla Camera per la lista Scelta Civica – Con Monti per l’Italia ed è stato eletto deputato nella XVII legislatura. Oggi è capogruppo di Scelta Civica per l’Italia, segretario nella VI Commissione Finanze della Camera e responsabile tematico all’interno del movimento per il supporto alle piccole e medie imprese.

Domanda. Da quanti anni è agente assicurativo?

Risposta. Sono figlio d’arte. Mio padre è stato prima ispettore delle Assicurazioni Generali e poi agente. Io ho cominciato l’attività di subagente nel 1989 e tre anni dopo sono diventato agente di assicurazione.

D. Classico mandato di una compagnia generalista, con l’appoggio di una impresa specializzata nella tutela legale. È agente monomandatario per scelta o per costrizione?

R. Per scelta. Vittoria rappresenta un gioiellino del mercato assicurativo.  È una buona compagnia, ancora a dimensione d’uomo, e consente di colloquiare tranquillamente. Lavoro per Vittoria da quattro anni, dopo la mia esperienza alla Milano Assicurazioni, dove sono stato 17 anni.

D. Come nasce la passione per la politica?

R. Diciamo che mi è stata trasmessa da mio padre. Pensi che ho cominciato a fare la mia prima campagna elettorale quando ancora ero minorenne. Avevo 16-17 anni e me lo ricordo bene. Avevo fatto un grande lavoro ed ero molto dispiaciuto di non poter andare alle urne. A 23 anni mi sono candidato per la prima volta, arrivando primo degli eletti in un comune del teramano. La mia estrazione politica è di sinistra, vicina a quella Democrazia Cristiana che faceva riferimento ad Aldo Moro. In questi anni ho appoggiato la lista civica popolare, Margherita e Pd con Veltroni. La troppo vicinanza all’estrema sinistra mi ha portato a dimettermi dal Partito Democratico e, attraverso l’interessamento a un’associazione, Italia Futura Abruzzo, di cui ero presidente regionale, sono arrivato a Monti e mi sono ritrovato in Parlamento.

foto Giulio SottanelliD. Come riesce a conciliare l’attività di assicuratore con quella di politico?

R. Guardi, per forma mentis lavoro molto a compartimenti stagni, nel senso che riesco a tenere separate la vita famigliare, quella privata, il lavoro, le amicizie, le passioni e…la banca, visto che sono anche presidente della Banca del Vomano (una Banca di credito cooperativo che è stata autorizzata dalla Banca d’Italia lo scorso 30 aprile e che sarà pienamente operativa da gennaio 2015, ndr), di cui sono stato uno dei fondatori.Le faccio un esempio: ho ricoperto per 8 anni la carica di assessore ai lavori pubblici alla Provincia e nel mio Comune e non ho mai avuto una impresa, fra quelle interessate ai lavori, assicurata con la mia agenzia. Ciò allo scopo di evitare conflitti di interesse. Quando si è impegnati su più fronti bisogna avere la prontezza e la capacità di dividere in maniera netta le varie attività. Altro esempio. Fra gli industriali della banca di cui sono presidente non c’è nessuno che è assicurato da me. E vengo alla sua domanda. Per quanto riguarda l’agenzia assicurativa posso contare su mia moglie (iscritta alla sezione E del Rui, ndr), che è anche mia socia, e su una collaboratrice che è con me da 15 anni. In più dispongo di una rete di subagenti che mi garantiscono un certo livello di produzione. I collegamenti tramite internet fanno il resto. Riesco tranquillamente a controllare tutto a distanza.

D. Nella sua attività politica ha avuto modo di occuparsi anche del settore assicurativo?

R. Sì. Siamo riusciti a fare qualcosa nella conversione in legge del decreto che azzerava la detraibilità fiscale per tutte le polizze vita emesse prima del 2011. Poi abbiamo seguito tutta la questione relativa alla riforma della Rc auto. Ci stavamo anche riuscendo se il Governo Letta non avesse stralciato l’articolo 8 del decreto legge che in sostanza avrebbe dovuto riorganizzare l’Rc auto. In commissione mi sono occupato anche del recepimento della legge europea su Basilea 3 e di Solvency 2. Insomma, sulla base delle mie competenze specifiche professionali, cerco di dare un piccolo contributo.

D. Si dice che la lobby delle compagnie assicurative sia influente. Lei ha avuto modo di constatare effettivamente ciò, o sono solo voci senza fondamento?

R. Mi sembra che i provvedimenti approvati, per esempio l’Imu, abbiano penalizzato fortemente non solo le compagnie assicurative, ma anche le banche. Credo sia giusto che i sacrifici, in questo particolare momento, li facciano anche loro. A proposito del settore dell’intermediazione assicurativa, la mia intenzione è quella di dare una maggiore stabilità a questa categoria.  Mi impegnerò per cercare di fare qualcosa, anche in maniera sinergica con i sindacati Sna, Anapa e Unapass.

D. Come si esce da questa crisi economica?

R. Occorre l’unione di tanti fattori: la forza del Governo di fare alcune cose importanti insieme all’Europa, sommato a una presa di coscienza del popolo italiano. Dobbiamo fare tutti un passo indietro per poterne fare tre avanti. E’ una sistema, un paese che si deve rimettere in moto e ognuno delle sue parti, dai sindacati alla giustizia, dalla politica agli imprenditori, devono andare nella stessa direzione, assumendosi ognuno le proprie responsabilità.

Sottanelli interventoD. Si parla molto di rilancio delle imprese. In che modo dovrebbe avvenire, secondo lei?

R. Il rilancio delle imprese passa da un recupero di competitività in un sistema globale e per fare ciò bisogna intervenire su più fronti: la leva finanziaria, quindi l’abbattimento delle tasse; una maggiore produttività delle aziende, quindi investendo in ricerca e innovazione; un’ottimizzazione dei processi e una qualificazione del personale. Piccoli passi sono stati fatti, ma bisogna fare di più, a cominciare dalla politica, che deve dare l’esempio. I vitalizi, per esempio, sono stati cancellati, ma occorre andare oltre: abbiamo presentato una legge per toglierli anche retroattivamente a tutti coloro che la percepiscono, sia i consiglieri regionali, sia i parlamentari. Nei prossimi giorni faremo pressioni politiche forti per calendarizzarla in commissione, allo scopo di cominciare l’iter parlamentare. Stiamo lavorando anche su una proposta di legge che riguarda il disboscamento di tutte le società pubbliche.

D. Cosa fare per riavvicinare i cittadini alla politica?

R. Noi dobbiamo dare l’esempio: l’attività politica deve andare nella direzione del bene comune, tralasciando interessi propri, e riacquistando credibilità. Questa volontà da parte di tutti c’è, tendenzialmente, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

D. Lei a dicembre 2013 è stato nominato tesoriere del Gruppo parlamentare Scelta Civica per l’Italia. Una carica che scotta, visto quello che è accaduto in altri partiti?

R. Guardi, personalmente mi sono cautelato in ordine ai controlli. Abbiamo un direttore amministrativo esterno e un revisore interno in rappresentanza del gruppo parlamentare. In più abbiamo il controllo da parte del collegio dei revisori, rappresentato da una società esterna alla Camera dei deputati. Ho creato dei processi per rendere tutti responsabili del proprio operato, in modo tale che tutti controllino tutti.

Fabio Sgroi

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