martedì 16 Settembre 2025

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ANEIS: «RISARCIMENTI “BEFFA”? ANCHE IN ITALIA E’ COSI’»

L’Associazione nazionale esperti infortunistica stradale interviene dopo la polemica sollevata in merito al risarcimento offerto dalle assicurazioni spagnole alle famiglie delle studentesse Erasmus morte in Spagna.
 

Incidente studentesse Erasmus in SpagnaL’Aneis (Associazione nazionale esperti infortunistica stradale) prende spunto dai risarcimenti definiti “beffa” proposti dalle assicurazioni spagnole alle famiglie delle studentesse italiane Erasmus morte in un incidente stradale qualche mese fa («l’assicurazione spagnola ha tagliato del 25% i 70.000 euro offerti alle famiglie delle vittime» perché le studentesse «erano senza cintura», fa notare l’associazione) per sottolineare il fatto che questo atteggiamento da parte delle compagnie viene assunto «sistematicamente» anche in Italia.

Secondo il presidente dell’associazione, Giovanni Polato, «le assicurazioni nostrane contestano il concorso di colpa alle vittime per il “mancato uso delle cinture di sicurezza”, puntando così a ridurre i risarcimenti. E che i risarcimenti per la perdita di un famigliare siano più dignitosi in Italia rispetto ad altri paesi, è merito soltanto dei giudici italiani, che negli anni hanno saputo scrivere sentenze che hanno avuto maggiore rispetto per la dignità della vita umana, come stabilito nel Trattato di Lisbona. Appare fuorviante l’affermazione rilasciata recentemente a Radio 24 dal presidente dell’Ania, Farina Bianca Maria, secondo cui “le prestazioni delle nostre polizze sono più importanti”, intendendo così attribuirsi un qualche merito se in Italia i sinistri per la perdita di un famigliare vengono risarciti in misura maggiore rispetto ad altri paesi dell’Unione, quali la Spagna. Non è affatto così, e nessun merito al riguardo possono attribuirsi le imprese di assicurazione italiane, posto che le polizze della Rc auto nell’Unione Europea prevedono massimali minimi di risarcimento uguali per tutti i paesi (pari attualmente a 6 milioni di euro)», ha concluso Polato. (fs)

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