sabato 06 Settembre 2025

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FRANCESCO LIBUTTI: «IL PROGETTO “COORDINAMENTO AGENTI GENERALI ITALIA” VA AVANTI»

All’ultimo congresso del Gruppo agenti Generali si è presentato come l’alternativa alla linea di Vincenzo Cirasola, arrivando secondo (ma lontanissimo dallo stesso Cirasola) al termine delle votazioni.  «Siamo convinti che il reale numero degli insoddisfatti sia comunque più alto. In questi giorni ragioneremo sul da farsi e su come lavorare per il futuro», dice in questa intervista a tuttointermediari.it.

 

Francesco Libutti con logoCi ha provato Francesco Libutti, agente iscritto al Gruppo Agenti Generali (oggi Gruppo Agenti Generali Italia). Nei mesi scorsi aveva messo in piedi una campagna elettorale per scalzare Vincenzo Cirasola e i suoi uomini.

All’ultimo congresso di Venezia non c’è riuscito e così ha dovuto ingoiare un boccone amaro, anche se alla vigilia era consapevole che sarebbe stata dura. «La mattina del giorno in cui erano previste le votazioni (11 giugno, ndr) ci siamo contati e, secondo i nostri calcoli, avevamo previsto più o meno 300 voti a mio favore. Il risultato delle urne è stato di 188 voti. Siamo sicuramente rimasti stupiti, non sappiamo cosa sia successo…», racconta a mente fredda a tuttointermediari.it. «Avevamo compreso che con i numeri non ce l’avremmo fatta, ma il risultato finale ci ha un pò spiazzati perché la votazione era sì su di me, ma anche su un progetto che oggi coinvolge diverse persone, anche di rilievo, che hanno palesato la loro vicinanza al Coordinamento Agenti Generali Italia (il movimento che appoggia Libutti, ndr)», dice l’agente. (Nella foto sopra, Libutti durante il suo intervento all’ultimo congresso elettivo di Venezia).

Domanda. E adesso?  

Risposta. Come succede in queste occasioni faremo una disamina. Da una parte bisogna capire come migliorare in futuro, dall’altra bisogna leggere il tutto in chiave positiva. Tutto sommato il mio nome si è piazzato subito dopo quello di Cirasola e con un numero di voti superiore rispetto a quello dell’ultimo congresso in Sardegna (allora Libutti si era fermato a 125 voti, ndr). Comunque sono salito come gradimento e quantomeno abbiamo consolidato la nostra posizione. Siamo convinti che il reale numero degli insoddisfatti sia comunque più alto. In questi giorni ragioneremo sul da farsi e su come lavorare per il futuro. Una cosa è certa: questo progetto andrà avanti.

D. A oggi quanti sono gli agenti che aderiscono al Coordinamento Agenti Generali Italia?

R. Negli ultimi mesi le telefonate e le e-mail che abbiamo ricevuto sono state numerose. Più meno gli agenti che seguono questa corrente sono circa 180: rappresentano il nostro zoccolo duro. Durante il congresso di Venezia abbiamo avvicinato gli “insoddisfatti”, che secondo noi sono la maggioranza degli agenti di Assicurazioni Generali. Penso per esempio anche a coloro che sono rimasti a casa. Noi siamo convinti che chi non partecipa è disaffezionato e stanco di questi modi che sono gli stessi da 14 anni e che allontanano piuttosto che avvicinare.

D. Lei farà parte del nuovo direttivo. Continuerà la sua battaglia all’interno di questo organo?

R. L’ho sempre fatto. Il Coordinamento Agenti Generali Italia si è materializzato in questi ultimi mesi con il sito web e con le news, ma in fondo questo gruppo di agenti esisteva già da un paio di anni. Nell’ultimo periodo si è deciso di fare qualcosa in ottica congresso e siamo venuti fuori. Tengo però a sottolineare una cosa.

D. Prego.

R. Abbiamo e ho espresso le opinioni senza mai offendere nessuno a livello personale e invece qualcuno si è permesso di farlo, salendo sul palco durante l’ultimo congresso, attaccando la mia figura e quella dello Sna. Sono state utilizzate frasi pesanti nei miei confronti e verso chi rappresenta l’alternativa. Non le nascondo che, dietro le quinte, diversi miei colleghi pur comunicandomi che avrebbero votato Cirasola hanno comunque apprezzato il mio modo di propormi, prendendo le distanze da questi attacchi a sfondo personale.

Coordinamento Agenti Generali ItaliaD. Il suo intervento al congresso di Venezia?

R. Non sono rimasto soddisfatto perché ho avuto a disposizione 10 minuti (lo stesso tempo che hanno avuto tutti coloro che sono intervenuti nell’ambito del dibattito, ndr) e non sono riuscito a raccontare i punti che volevo trattare. È rimasta fuori tutta la parte programmatica. Rispetto le regole del gioco anche se credo che debbano essere cambiate…

D. Insomma il vostro progetto andrà avanti. Lavorerà per candidarsi al prossimo congresso?

R. Sì, ribadisco che il progetto va avanti. Se ci riproverò? È una cosa che vedremo più in là anche perché l’augurio è che nel frattempo vengano fuori diverse personalità. Io rappresento questo movimento in modo evidente, ma soprattutto rappresento un malcontento che oggi ha 200 persone al seguito. Diciamo che questo congresso di Venezia quantomeno ha cristallizzato il numero degli agenti che non sono d’accordo con la linea Cirasola. Da subito studieremo come riuscire a poter lavorare per il gruppo pur rimanendo al di fuori del sistema.

Fabio Sgroi

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