sabato 06 Settembre 2025

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AGENTI E BROKER: ECCO COME MITIGARE I RISCHI LEGATI AGLI ILLECITI DI DIPENDENTI E COLLABORATORI

Il tema è caldo ed è stato affrontato dal Laboratorio degli Intermediari del Centro studi intermediazione assicurativa (Cesia), che si è riunito qualche settimana fa. Ed ecco che cosa è emerso…
 

Laboratorio degli intermediari - Cesia - riunione aprile 2016 a VeronaIl secondo “Laboratorio degli Intermediari” del Centro studi intermediazione assicurativa (istituzione senza scopo di lucro costituita da Cgpa Europe, compagnia specializzata nell’assicurazione dei rischi professionali degli intermediari assicurativi), che si è svolto qualche settimana fa a Verona, ha acceso un faro sugli illeciti di dipendenti e collaboratori degli intermediari e in particolare sui profili di responsabilità configurati dalla normativa e dagli orientamenti giurisprudenziali.

«Gli illeciti di dipendenti e collaboratori sono cresciuti negli ultimi anni anche a causa della crescente complessità dei processi di gestione aziendale», si legge in una nota dello stesso Cesia. «La Corte di Cassazione, con diverse sentenze, ha definito più precisamente i profili di responsabilità dell’intermediario, ma la maggiore chiarezza del quadro di riferimento normativo nulla toglie alla pericolosità del fenomeno».

Quali aspetti deve considerare l’intermediario per tutelare il proprio operato? Quali sono le possibili soluzioni per ridurre i rischi di comportamenti scorretti dei collaboratori? È proprio su questo che si è concentrata la discussione nell’ambito del secondo “Laboratorio degli Intermediari” del Cesia, a cui hanno partecipato Guido Actis (Associazione Agenti UnipolSai), Mariuccia Amidei (Gruppo Aziendale Agenti Assimoco – Assimoco Vita), Danilo Ariagno (Aiba), Maurizio Baroni (presidente Gruppo Agenti Das), Manuela Breuza (Associazione Agenti UnipolSai), Samuele Antinori (Gruppo Agenti Zurich), Irene Capozucca (presidente Gruppo Intermediari Assicurativi Uniqa), Giovanni Di Stefano (Gruppo Agenti Sai), Roberto Massabò (Gruppo Aziendale Agenti Lloyd Italico), Paolo Moiola (Associazione Agenti Allianz), Antonia Nicoletti (Gruppo Agenti Sai), Salvatore Palma (Gruppo Agenti Cattolica Duomo UniOne), Monica Pisani (Gruppo Agenti Sara), Claudio Ragazzini (Gruppo Agenti Generali), Marina Robino (agente Itas), Claudio Roghi (Agenti Groupama Italia), Enrico Ulivieri (presidente Gruppo Agenti Zurich), Davide Vacher (Acb), Roberto Vettore (Unione Nazionale Agenti Toro), Paolo Zavattaro (Gruppo Agenti Associati UnipolSai), Giovanna Volpe Putzolu (Università La Sapienza e presidente del comitato scientifico del Cesia), Pierpaolo Marano (Università Cattolica del Sacro Cuore e membro del comitato scientifico del Cesia) e Massimo Michaud, coordinatore del Cesia).

Il Laboratorio (nelle due foto, alcuni momenti dell’incontro) si è aperto con lʼillustrazione delle norme, dei princìpi e delle sentenze di riferimento per la materia: lʼarticolo 119, comma 3, del Codice delle Assicurazioni Private (stabilisce la responsabilità dellʼintermediario per le attività svolte da collaboratori e dipendenti); lʼarticolo 2049 del Codice Civile; il principio di apparenza del diritto, riconducibile a quello più ampio di tutela dellʼaffidamento incolpevole; le più recenti sentenze della Corte di Cassazione. Si è inoltre parlato del concorso di colpa dellʼassicurato e delle sanzioni erogate dallʼIvass.

Laboratorio degli intermediari - Cesia - riunione aprile 2016 a Verona 2«L’analisi della prassi», si legge nella nota, «ha permesso di identificare i temi chiave della responsabilità: le modalità per intercettare le polizze vita falsificate; la distinzione tra personale interno ed esterno; la difesa dal rischio reputazionale; le conseguenze della denuncia di un eventuale comportamento scorretto; le responsabilità degli intermediari e delle compagnie; il ruolo che possono svolgere le compagnie per allontanare i collaboratori scorretti; la responsabilizzazione del cliente; il miglioramento del sistema Rui e degli strumenti di selezione; lʼefficacia delle polizze che coprono lʼinfedeltà».

Il confronto tra gli intermediari ha portato a definire diverse ipotesi per circoscrivere il rischio di comportamenti scorretti da parte dei collaboratori. Tra le soluzioni prospettate, «la separazione dei ruoli presso lʼintermediario tra chi manipola il denaro e chi effettua le riconciliazioni bancarie e i controlli (con la definizione delle relative procedure); la stipula di un contratto di collaborazione con la rete che precisi obblighi di correttezza e trasparenza; lʼintroduzione di procedure di certificazione; migliorare gli strumenti conoscitivi di collaboratori e dipendenti; la stipula di polizze di Rc professionale del collaboratore; lʼintroduzione di modelli organizzativi appositamente pensati per abbassare il rischio dʼinfedeltà; una maggiore collaborazione con le compagnie; la diffusione generalizzata della polizza dʼinfedeltà».

In fase di valutazione finale, Volpe Putzolu ha evidenziato «la necessità di distinguere il contratto tra compagnia e agenti da quello tra agente e subagente», mentre Marano ha tra lʼaltro «escluso la possibilità che lʼattuale quadro normativo possa evolvere verso una minore responsabilità dellʼintermediario». Lo stesso Marano ha ricordato che «tra gli obblighi in capo allʼintermediario cʼè la vigilanza sui propri collaboratori che comporta unʼattenta attività di controllo e di formazione professionale».

Il Laboratorio degli Intermediari del Cesia, che è costituito dai rappresentanti dei gruppi agenti e delle associazioni dei broker per consentire il confronto di conoscenze ed esperienze professionali,  si riunirà nuovamente a Roma il prossimo 31 maggio per discutere delle collaborazioni tra intermediari.

Fabio Sgroi

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